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Francesco Rossi
Le 1045 poesie di Francesco Rossi
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In riviera, avvincendo il fiato al vento
senza alcun tormento,
solo con cappriccio stagionale
rivelato alla notte, sconosciuto al giorno
e, sospesa sopra le nuvole
salsedine;
e, affetti accesi sul lungomare
dove il bacio ha il sapore salmatro del
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sulle chiome alberate
si posa la neve
e sul sentiero sprofondano le suole stanche,
scende dal cielo lieve,
soffice al tatto,
mutevole la sensazione,
mutevoli le forme,
appare a me confidenziale
per non essere estranea a quel suo posarsi;
delicata
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Blu come gli ingorghi dei cieli
i tuoi occhi si fissano dentro ai miei pensieri.
La dolcezza sarà la cosa più bella
dei tuoi oggi, dei tuoi domani.
Sarà nel tremolio del tuo cuore
il domani che ti aspetta
senza sapere quel che sarà
e, tutto
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Per quanto tempo ancora
rivivrai il tuo sogno
gorgheggiando assoli
di buon mattino
quando vicino al tuo letto
c’è quello del tuo bambino?
Per quanti giorni ancora
ti sveglierai all’alba
provando nuove emozioni?
Quanti saranno i momenti
in
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Malinconia accesa dal sentimento.
L’attesa sembra svanire nell’anima
che gravata dal peso
è sgravata da quella sensazione
che si manifesta.
Brivido.
Nella penombra la parvenza
che inclinata verso la terra
cerca soccorso
per non rimanere
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Ammesso e non concesso
che si aneli alla speranza
con intrepida esultanza
la inneggio con costanza.
Al fior sbocciato tardi
che di beltà riluce
con tutto il suo ardire
ed io non so che dire
mi nutro del suo splendore.
Forse sono
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Non osa parlar di schietto amore,
il suo sguardo schivo vale più di mille parole.
Non escono allo scoperto
quelle sue misteriose
ma dal suo labbro tremante
si capiscono mille cose.
Stenta e soffre il timido
e, dal suo petto quel ti
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Una sventura la conoscenza del dolore
minaccioso, oscuro
ferisce il cuore.
Sangue rappreso
di ferita
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Noi che omaggiamo l’avventura
ci ritroviamo uniti pure nella sventura.
Il silenzio del bosco è rotto
dal
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Nel pensare si riannoda quel che è stato,
per dirla in parole usate usiamo pure
il passato.
Se al contrario ci rivolgiamo al futuro sconosciuto
quel che sarà, sarà
tutto può succedere
pure contro la nostra
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Fragile il vetro soffiato
che nell’impeto si frantuma,
un distaccarsi dal suo fulcro
che alla pari
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La beltà del giorno
lo dico convintamente e pure assiduamente
è quello che viene elargito dall’oggi
in colori
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Con umiltà a voi voglio narrare
una storia vera
che vale la pena di ascoltare
e poi in coro denunciare
s’intende, in questo caso poeticamente.
Non m’arresto nel mio parlare
perdonate, lasciatemi proseguire:
è una piaga nel
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Si duole il mare
con voce agitata e sincera
e nella sua e mia malinconia
si fonde un rimescolio
d’intensa e sincera inquietudine
sempre al far della sera.
La notte non mi spaventa
è il buio che mi tormenta,
è la lentezza dei giorni
che opprime
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Un scenario per illudere
chi crede ancora di essere nel vero
nel soffio d’un vento senza nome;
e, con mani operose
per agguantare la ragione
che pare svanire
per afferrare la libertà,
per non lacerare
il tessuto sociale,
per credere
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Dalle pagine scritte
impresse nelle scorribande del cuore
vivo si alza il fiato vitale
della giovinezza
e, l’ebbrezza della rivolta
per quella forza liberatrice
che è nutrice dell’idea,
quella pura, quella vera
che ogni uomo porta con
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Cerca la poesia:
Leggi la biografia di questo autore!
Invia un messaggio privato a Francesco Rossi.
Indirizzo personale di Francesco Rossi: francescorossi.scrivere.info
Sulle labbra l’hai baciata
sulla fronte carezzata
piange il cielo per l’emozione
presto detto, un’acquazzone.
il cantare scanzonato
ci regala quel calore
che inebria la mente
e, con gioia riflettente
dischiude un fiore nella mente.
Ora il
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Rimbalzante si direbbe
questo cuore che sorregge
e, nello scorrere impetuoso
sempre un posto nuovo.
Canti, piangi, ti diverti
quando accendi tutti i sensi.
Quando il sole picchia forte
un capello sulla fronte,
quando piove a dirotto
s’indossa la
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Non cede l’armatura della passione
quando si spende tutto ciò che si conosce.
Questa nostra terra
calpestata, ferita, ciarliera,
tante volte incolpata
dalle miserie umane
nel frammentato delle pene
e teorie...
quindi lasciamoci due porte
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Nel vortice della sfrenata bramosia
hanno disperso tutte le lettere che
formano la parola amore.
Incise sulle impugnature delle armi,
sillabate per dare nutrimento all’odio
e sostanza alla voracità della crudeltà,
servi della loro
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Bocca di donna
che dal sorriso impenitente
giungi al mio sguardo ridente
cogli l’attimo fuggente
dello
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Un sentimento unanime ci accomuna
quando scriviamo e scribacchiamo
versi, senza alcuna censura.
Ci piace esternare
e, in
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Evocare con riguardo e attenzione
quel che resta dell’amore,
è inutile piangere e detergere
dopo aver straparlato
e costrutto ignorato.
Decadente, triste, inutile, insincero
quel pianto rivolto al mondo intero,
opprimente per misura
versa
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Una selva di fiori accesi
ascesi ai cieli
per profumar e pulsar
tra i sogni più dolci
che impressi siano
nei miei più cari ricordi.
E di buon mattino
passeggiare per le serene rive
del mio mare
dove il sorgere del giorno
promette
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Verso levante contando i passi
in quella direzione dove il fato promette pace,
dove l’aurora colora l’immenso
e schiude le sensibilità dell’osservare,
del capire, del comprendere,
dove l’amore è essenziale alla pari del mangiare,
dove
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Me lo godo il mio paese “Riva Trigoso”
ridente e mite come sono io,
alla mano, così, senza pretese.
Non mi dà fastidio il cantiere
e a dispetto di chi vorrebbe cambiar faccia al mio piccolo paese
io mi faccio a volte ingombrante e
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Per l'ampia strada dei dolori mietuti
la notte la sua oscurità diffonde
portando il sentore della tristezza che angoscia prorompe.
Selvagge emozioni nel mare dei sogni
per grandi e piccini e malati di cuore.
Confuse speranze nella notte
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Luce caduta dalla stella più bella
cinta al salice piangente
in una delle mie notti insonni
proprio come una di queste,
e, il canto dell’usignolo al far del giorno
fa da magico e sublime contorno
di questa mia invaghita storia
per l’ideale
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Disprezzo i prevaricatori e gli arruffapopoli
disprezzo gli istigatori
disprezzo le accondiscendenze dei giustizialisti
ancor più sprezzo la tolleranza della bugia
e la religiosità della violenza.
Amo l’idea, con teneri eccessi
di un
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AL MOMENTO DELL’ADDIO
SENZA UN FIORE
E, GRIGIO È IL COLORE DEL RICORDO NOSTALGICO
DI UN PARTITO CHE NON ESISTE
SE NON NELL’INTIMO DELL’ARDORE
CHE SEMPRE ARDE NEL CUORE.
HO CUSTODITO IL VESSILLO
PER UN RICORDO CHE NON SVANISCA
E, QUEL ROSSO
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1045 poesie trovate. In questa pagina dal n° 451 al n° 480.
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