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Gabriele Chiaramonte
Le 49 poesie di Gabriele Chiaramonte
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Donna sola, sale
e nel cuor triste
Alba scende.
*
Nero velo
che sguardo appanna,
marmo in pelle
che vigor
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Desiderio eterno di
sognare vivendo
tra le ali acerbe
d’un pulcino adorno.
Abbaglio di luce
adombrato da un volo
compiaciuta del sudore
levigato su quel legno.
Ma chiuso il sipario
Il fucile prende posto
E puntando sul quel cigno
Per anno
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Un soffio, un battito!
Nevica via la polvere,
così danza lo zoppo cuore
mentre vecchio divien giovine
mutando l'occhio di carbone
in ardente lume di passione.
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Riecheggia il canto
dei mocassini, come
lupare voraci tra
le cave abbandonate.
La piovra dei mari
in terra cammina, non
stermina navi, ma
la legge dei savi,
che per tutti si dice uguale
ma uguale non è per tutti.
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Parodia d'un poeta
fantasia non di creta, che
d'inchiostro monta il tornio
ove il verso vi fa il nido.
Nera cromia, di
rossa anche tinta
non sdegna il candore
se d'Apollo v'è l'invito.
Parodia d'un poeta,
scribano dell'arte
che
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Stasi mentale
su un trono vibrante,
d'un corpo proiettato
al sogno antistante.
Attimo di resa
nel caos del parlato
nell'odore stagnato
c'è nistagmo d'attesa.
E grigio resta il fischio
sulla metallica via,
meta prefabbricata
di
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Render folle
Mercurio dietro
La vitrea prigione.
Mutando la pioggia
Di lacrime in
Primaverile incenso e
Così respirare il
Dono di
Carezze senza mani.
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Assorda il silenzio
Di quegli urli sommessi
di denti stridenti
Tra corpi straziati.
Ladri di vita
Senza volto
Agghindati
Carnefici silenti
Dal gelido sguardo.
L'uomo è cotale
seppur se umiliato
Dignità in più conserva
Di
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Ed un dolce
Sfiorar di labbra
Fugace ed intenso
Sapore d'amore
Custodito in segreto.
Rapito con ardore
Da quel fresco
Lembo carnale
Che uccider e curare
Fa in egual modo.
Infinito istante
Di paradisiaco tempo
Da viver sempre
Nell'imminente
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Collezionista di Lacrime
Avido possessore
Di un tremulo avere
Eterno nel tempo
come in cupidigia.
Nato dalla Paura
Cresciuto dal Dolore
Non conosce gli affetti
Rinnegato da Amore.
Nulla per lui
Più brilla
Che una sola lacrima
Che lui
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Affetto di madre
mutato in veleno
per cieco rancore
che amore non sancisce.
Fascio di luce che
acceca ed umilia
veneziana indagatrice
che senza toga
giudica.
Affetto di madre
che amore dovrebbe
dolore di figlio
che questo non ebbe.
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Cerca la poesia:
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Osservar con
L'occhio serrato
Lo scorrer del tempo
Incontrollato.
Percependo melodie
Arcane, tra i
meccanici rintocchi
D'ingranaggi ben oliati.
E' un canto di Sirene
Ticchettio sinfonico
Che svela a chi
Guarda e non
solo vede la
filosofale
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Scende dal ciel
come nuvola
L'Amor che sovrano
domina.
*
Luce soffusa
irradia
Tenebra fitta
mormora.
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Oh Santo Spirito inonda il mio cuor
Flutti festosi sempre ognor.
*
Ecco il tepor
Dolce musica
Vita potente
È
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Fermo ed inerme
Bianco e ormai rigonfio
Sta quel corpicino travolto nel sonno.
Natura adirata
Natura assassina
Natura vittima di un'umanità senza stima.
Occhi commossi
Braccia tremanti
Genitori oranti
Cercano sempre tra gli edifici
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| Dammi pace!
Stancati d'inseguirmi e
ferma la tua sete.
Allontanati!
Non sfiorar sensualmente
Questo viso e lega la tua
mano, che metallica, sanguinar
fa con una carezza
le mie carni indifese.
Sparisci!
Lasciami esorcizzare il mio
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| O Luna
tu che osservi
uscir dal terreno
le sinuose forme
richiamate dal pianto celeste
non macchiare il tuo candore
con rubre imbarazzo.
Tu che piena appari
nel settembre del tuo rinnovo
osserva queste
bestie, dai lunghi e
tinti
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| E' sorto un nuovo giorno
è nato un nuovo io
indosso un viso sereno
in quel ventre di miserie.
Ma corre la lancetta
ed è tempo dell'amico
del fidato consulente
o dell'amante mai sopito.
Si bacian le lancette
come il sole e la
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| Non ti chiedo
ciò che non dai
perché il superfluo porta peso
e nel lungo camminare
l'essenziale è l'averci.
Non ti chiedo ciò
che non dai
perché di chiedere
posso anche smettere.
Mente e cuore
in
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| Respira anche per me!
Togliendomi così dalla mia apnea,
attimo di un clessidra
che non smette mai di scorrere.
Respira anche per me!
Perché per te ho dato
Tutto il mio fiato.
E adesso, che son privo
Di quel soffio a me non
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| Vivo nell'ombra
Nascosto per la vergogna
Ermeticamente chiuso
Mi isolo dal mondo.
Torturo la mente
Con ingombranti pensieri
Speranze vane
Speranze malsane.
Montagne di carte
Svelano la verità
Ma l'occhio non vede
Ciò che il
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49 poesie trovate. In questa pagina dal n° 21 al n° 40.
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