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♦ Anna Di Principe | |
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vinfra47
Le 425 poesie di vinfra47
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e, di te parlerò al mio unico figlio
passerotto inesperto che ancora non vola
quando tenterà di forza di librarsi in aria
scappando dal nido e dalla mia persona, e
gli racconterò di quando ti incontrai per la prima
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e, che bello sarebbe un mondo nuovo
senza pigrizia, infamia, latrocinii, povertà,
libero da postulanti ammaliatori e
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e, ed ora cosa rimane se non la noia
di questa lunghissima passeggiata
iniziata non per mio gran volere
trovata per puro caso o per fatalità
un giorno d'aprile di tanti anni fa, e
rimangono frantumi di giorni lieti e tristi,
polvere di
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e, mi innamorai di te sin dall'infanzia, la mia infanzia,
mi catturarono i tuoi occhi verdi pieni di misericordia,
davano a me infante bambino un senso di speranza,
placidamente ti guardavo e tu parlavi al mio cuore,
era un incontrarsi tra persone
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e, ti ricordo, con affetto ti ricordo,
immagine bionda con le crine al vento,
fulgida espressione del mio creato,
esempio mirabile di umana creatura
che cavalcavi l'onda nel nostro mare
e parevi ninfa stupenda ed inviolabile, e
poi tutto
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e, Tu che ci guardi costernato seduto in trono
oltre l'immenso infinito, oltre le bianche nuvole,
indicaci la giusta via, la strada vera da percorrere
affinché noi non si possa altresì ignorare il tuo dettato, e
ove fosse necessario
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e, mi addormenterò placidamente, sognando
valli sterminate di prati in fiore, bellissimi,
montagne ammantate di neve bianchissima,
mari profondi con tesori nascosti da mille e mille anni,
città deserte percorribili con una bici in
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e, mi giro e rigiro tra le lenzuola bianche,
guardo il soffitto scuro come la pece nera,
un orologio scandisce l'ora sul comodino accanto,
la mente vola sui pendii scoscesi della memoria
a ritroso a riveder le grandi credute stelle,
a ritrovar o
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e, ho voglia di andare,
nascondermi in un bosco
tra gli alti fusti odorare il vento,
alitare l'aria di primo buon mattino
respirare il bello che viene dal nulla, e
ho voglia di sparire
in un angolo di mondo
lontano dai clamori e dalla
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e, la conobbi in una lavanderia
a causa di una camicia sporca di sudore,
occhi azzurri come il mare d'agosto,
signorilità come fosse una marchesa, e
la invitai per un dolce, un aperitivo, venne
parlammo ore che sembrarono immense,
rideva
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e, ed ascolta il tuo stupendo cuore una volta tanto
avrai molto da imparare, è molto che non lo fai:
ti dirà che la vita non è solo, soltanto baldoria,
ricerca del bello superfluo e della vana gloria,
affannosa rincorsa verso
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e, ed ora ascoltiamo devoti il silenzio assordante
del vuoto che ci lascia, abdigando il regno,
della tristezza che proviamo verso l'uomo,
della consapevolezza d'essere uno tra tanti,
di non avercela fatta ad andare avanti, e
ringraziamolo
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e, cosa vuoi che ti dica stasera?... che
non posso fare a meno di te?,
mi hai rubato l'anima ed il cuore?,
il passar del tempo non è stato invano?,
la gioia che provo è sempre la stessa?,
la passione che mi doni non ha
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e, quante maschere vedrò stasera
ognuna celerà un volto amico
mi sforzerò di comprenderne l'effige
solo da alcuni tratti, da qualche movimento, e
ci sarà l'amico inconfondibile con il tic al braccio
l'amante che mi
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e, sarebbe bello andare lì dove nasce il vento
di prima mattina al sorgere del magnifico sole,
o di notte con accanto la splendida luna,
oppure in una calda mattina d'estate,
d'inverno no! farebbe troppo freddo,
in settembre al cadere delle
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e, ti sei chiesta mai perché ti amo,
perdutamente fino allo stremo delle mie forze,
arditamente tra i perigli delle onde del mare,
smodatamente fra tutte e tutti gli esseri umani?, e
ti sei chiesta mai perché ti amo
vigliaccamente di
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Cerca la poesia:
Invia un messaggio privato a vinfra47.
e, mi sei tornata in mente di primo mattino,
il sole caldo ancora non era alto nel cielo,
i primi passanti si incrociavano per la via,
il pane caldo profumava tutta la strada,
lo strillone chiamava e vendeva i giornali,
il primo tram sferrava sui
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e, d'improvviso una tua foto tra le avvizzite mani,
mi fissi e nei tuoi occhi scorrono i miei lunghi anni
le gioie, i dolori, le baldorie, i viaggi tornano sereni
come se li vivessi, sì vivessi ora con te accanto, e
sorridi come quando
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e, vorrei amarti meglio, di più,
cullarti sempre, per sempre,
accarezzarti piano dolcemente,
declamarti belle
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e, mentre con l'ultimo botto l'anno va via,
spumante buonissimo viene versato a fiumi,
dolci, fragranze profumate vengono
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e, finalmente venne in una sera d'inverno
non in cliniche lussuose o reggie imperiali,
neanche in eleganti case nostrane
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e, "non ci lasceremo mai" cantavi ascoltandola
mentre io chino sui libri studiavo da notaio,
come potrò
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e, non vorrei, non voglio
perderti;
desidero per sempre
amarti;
cose importanti eleganti
donarti;
sul mio cuore
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e, mentre mi crogiolo al sole come salamandra,
l'onda rifrange onda sulla battigia rosa,
un uccello bianco e nero mi gira
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e, dove sono i miei desideri di bambino?
un trenino da guardare attonito,
una pistola da usare per gioco,
un cavalluccio
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e, guardo fuori, piove da impazzire
lacrime del cielo cadono copiose,
intorno solo esseri sotto l'ombrello,
non viene
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e, ti aspettavo, sei giunta grassa nera,
come leopardo aggradisce la sua preda,
mentre compivo un amplesso
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e, allungai la mano, non c'eri,
provai al telefono, spento,
cercai tra le tue amiche, nulla,
interrogai polizia,
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e, scapestrato fui e me ne vergogno,
non ebbi in conto nulla e nessuno
il mondo ero io, solo io e soltanto io
nessuno
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e, vivere, morire che senso ha?
amare, soffrire perchè?
camminare solitario lungo un binario
ed avere voglia di
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425 poesie trovate. In questa pagina dal n° 151 al n° 180.
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