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vinfra47
Le 425 poesie di vinfra47
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e, guardo il mio mare,
accarezzo il mio amore,
sogno luoghi incontaminati,
ove finire i miei lugubri giorni, e
guardo il mio mare,
recepisco profumo inebriante,
vagheggio viaggi mai fatti,
gabbiani imitano il mio volo, e
guardo il mio
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e, vorrei ardentemente con sana follia
amare un'altra stasera pensandoti,
accarezzarla ricordando le tue forme,
baciarla come se fossero le tue labbra,
dirle parole soavi e liete al suo orecchio
paragonandola a venere eccelsa, mirabile, e
poi mi
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e, ed ora vado via mondo crudele,
infame fino alla noia immane mortale,
critico con i buoni ed accomodante con i falsi,
brutale con la povera gente e gentile con i farisei,
fatto di falsa giustizia avara di vera verità, e
spero di allunare
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e, di me, di te, di noi, di tutto l'essere
fra mille, mille e mille anni cosa resterà
se non polvere mista dispersa nel vento?, e
pagine di storia saranno scritte a iosa
su avvenimenti molto importanti, rilevanti:
guerre, inondazioni,
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e, dopo un grande amore cosa ti viene incontro
cosa rimane tra le mani, le membra ancora calde
cosa assapori in gola, cosa annusi tra le narici? nulla, e
vuoto cosmico irreale ed infinitamente lontano,
coscienza che è stato vano tutto il tuo
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e, mi accompagnerò a te, a te mio signore
come segugio fedele dopo aver divorato un osso,
onda bianca del mare rifranta sull'amica battigia,
arcobaleno che segue sempre un magnifico temporale,
in quel luogo ove vorrai portarmi per tua
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e, voglio, vorrei incontrarti di nuovo là
nell'altra vita, nell'altra nostra era,
dove forse ritroveremo le pagine perse
di un libro da noi mai finito di scrivere, e
insieme seduti sullo stige eterno, grande fiume
commenteremo quelle cose
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e, era settembre di tanti anni fa,
quanti non ricordo mi sembra un secolo,
l'estate abbandonava la sua nave soleggiata,
le prime foglie gialle incominciavano a venir giù,
tuoni, lampi e nuvole nere si intravedevano all'orizzonte,
mi dicesti
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e, sopportami ancora se ne hai voglia e scopo,
quest'unione lo so dura da troppo troppo tempo,
il lento lento andare degli anni a volte velocissimo
ci ha fatto diventare non più amanti ma fratelli, e
non godiamo più nel vederci il
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e, la radio parla, un bambino strilla,
rumori assordanti salgono dalla strada,
apro il solito quotidiano pieno di inutili notizie,
leggo distrattamente di cosa ora coinvolge il mondo:
ruberie, guerre senza senso, litigi politici, risse
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e, con un grosso martello da falegname
ho rotto tutti gli specchi che avevo in casa,
non volevo, non voglio, non vorrò più specchiarmi
vedere, constatare quello che di me rimane ora, e
passati gli oltre oltre anta viene voglia
di
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e, ho voglia di parlarti con il cuore in mano,
di dirti quanto veramente ti ho amato e t'amo,
di ricordarti le lunghe passeggiate lungo il lago,
di rammentarti che si vive solo una volta in questo mondo,
che siamo di passaggio, velocemente corriamo
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e, al termine della strada verso l'infinito rinvenni,
volevo farla finita, corda al collo o pistola alla tempia,
troppo la vita mi aveva tolto dopo avermi tanto dato,
non capivo che la compensazione è sovrana nell'arco del tempo,
non recepivo
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e, che il tuo viaggio appena incominciato sia:
rosso accecante come il sole al tramontar meridionale,
verde luccicante come grande foglia di banano tropicale,
giallo abbagliante come il grano maturo su colline materane,
arancio al pari di meraviglioso
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e, cammino a piedi nudi sopra la mia anima
non lascio imponte, non lascio segni del passaggio
non voglio scomodare quello che ho immagazzinato
in tutti questi anni vissuti pazzamente in giro
a cercare le cose che forse avevo già qui racchiuse in
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e, aspettando che la signora venga
anche se il più lontano possibile
metto in ordine le cose passate in riga
dal primo amore all'ultimo degli incontri, e
la rossa era bella ma troppo esuberante,
la bionda accondiscendente ma poco
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Cerca la poesia:
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e, ti amo non so perché ma ti amo, forse
per i tuoi seni, i tuoi fianchi, il tuo sorriso, il tuo bel viso,
per essermi stata accanto per questi lunghi dieci lustri,
aver caricato su di te tutto il peso degli affanni familiari,
essere stata
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e, aspetto, non so cosa ma aspetto,
seduto comodamente sul sofà rosso,
guardo il bel quadro del Dalì
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e, ci fu un tempo in cui purtroppo,
il carrierismo mi aveva imprigionato,
fare sesso frenato era diventato un bisogno,
cannibalizzare un amico a volte una necessità,
dichiarare la povertà un male estremo necessario,
al pari della
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e, quando sarai di nuovo con me
amore degli anni adolescenziali
e avrai terminato il lungo inutile viaggio,
per conoscere
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e, sono pronto signora della notte
quando vuoi puoi sedermi accanto,
sono sdraiato placidamente, serenamente
ti aspetto con visibile ansia, attesa trepidante,
come un bimbo aspetta il suo primo regalo, e
lì vi è un comodo divano in
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e, scrivo e mi sei accanto,
sdraiata sul tuo bel sediolino infante,
mi guardi con i tuoi occhioni blu marino,
ti agiti per essere presa in braccio,
muovi le mani a rotazione per dirmi vieni,
mi vuoi parlare ma ancora non puoi, e
sei piccola,
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e, è stato bello viverti accanto,
mezzo secolo di vita insieme,
giorni a volte spensierati a volte no,
ma sempre
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e, se avessi per caso una bacchetta magica,
di quelle per intenderci magiche davvero,
abolirei in un sol colpo, in un
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e, ripenso, rivedo e parlo
con il mio gatto che mi fa le fusa
che nulla sa del mio trascorso passato,
delle mie tante
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e, dopo aver a lungo girato e rigirato
viaggiato, conosciuto, amato, trattato
mi son fermato qui alla riva del lago, il mio
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e, oltre lo steccato, oltre il muro,
vi era un grande verde immenso prato
li si passavano giocando a palla e rimpiattino
tirando il filo d'un aquilone rosso, verde e giallo,
eterni pomeriggi pieni d'incanto e libertà interiore
ove la noia
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e, chiamami per sempre amore, amore;
urlalo questo profondo nostro sentimento
a tutto il mondo e l'aeree faccia festa, e
fammi diventare il tuo fido scudiero,
di tante amorose battaglie da compiersi,
di tanti incontri furtivi al chiar di bianca
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e, sia
finalmente mi hai convinto,
pervaso l'anima ed il cuore,
invaso di pulsioni il mio vetusto corpo
che rabbrividisce al guardarti ora,
gioisce al cospetto del tuo fiore, e
sia
compimento del nostro incontro
questo atto d'amore che
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e, ti accompagnerò sull'unica eterna porta- soglia
con mano sicura ma con l'anima piangente, tremante
di chi sa che l'ultimo viaggio purtroppo è di non ritorno, e
si spalancherà e tu vedrai un mondo nuovo, meraviglioso
uno
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425 poesie trovate. In questa pagina dal n° 121 al n° 150.
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