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Le 72011 poesie pubblicate dagli autori del Club Scrivere
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Finalmente è risolto il problema
ancora par di vedere numeri incandescenti
rendersi totalmente estranei al tuo pensiero
ruggine il cavillo dove infierire
basterebbe veramente poco per ovviare a tanto
purché si possa fare visto che molto
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Le grigie zolle s’inverdiscono nel caldo sole.
Fragili steli d’erba danzano nella dolce brezza
svelando curiose margherite
e gialle primule tra vanitosi giacinti.
Canta l’aria
profumo di minuscole viole e mughetti selvatici
è arrivata
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E non dire
che il tempo fuggente
ti scuote il cuore
e ti sbriciola l’anima,
ostacolandoti il ritorno.
Veloci tra le dita
gli attimi e le ore
impassibili scivolano
sulle attese e sul dolore
di chi invano
alimenta una speranza.
Più non ti
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Lungo il tappeto di colorate foglie
è fuorviante lo sguardo di chi le raccoglie,
la natura si sviluppa con sfarzo inconsueto
a ricoprire tutto il suo letto.
Nei tranquilli sentieri in mezzo al verde
vaga peregrina la pianta e le radici perde
il
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La luce si fa strana
la guerra è lontana
ma batte forte in petto
mi tormenta nel letto
mi carico di preghiere
e sogno chiari ricordi,
tornava nella mia corte
il soldato creduto morto
io bimbo avevo paura
della sua lunga barba
ma era dolce e
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La vita si sperde, di contrabbando,
tra travagli ritmici dello scivolo del tempo
e neurali vertigini di sterili faccende
che, andanti di clessidra, si ladrano i nostri cieli.
L’amor ci cammina sopra, vola alto,
pelle su pelle, cuore su cuore,
come
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Prorompente attimo ad ispirar
ed allietar ogni pensier improvviso,
gioie e dolori miscuglio di sensazioni.
Mente affollata, barattolo di miele,
a raccontar storie, affine e pervase di dolore.
Ad ispirar son attimi sagaci
fioriture di
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C’è il mare
che preferisce non chiamarti,
ti desidera ... Con le sue grandi
braccia d’acqua...
E il fuoco della terra,
scintille d’occhi d’ambra.
Lei sa danzare,
un passo poi un altro,
anche se dice di non saper
ballare.
Il primo vagito di
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io non partirò egregio presidente per ammazzar la gente per denaro o per bugie
non voglio vedere negli occhi di un uomo che muore
noi popolo di straccioni carne da cannone per i silenziosi potenti di lassù
io alzerò la bandiera della pace nella libertà
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Qualcosa di tenero si aggira tra le frasche
alla ricerca di cibo
croccantini umido solo nella mente
trovano rifugio inutilmente
tanta la fame che alberga
in quel cuoricino colmo di paura
pioggia vento non lasciano spazio
persino fanciulli
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Dal sorgere del sole al suo tramonto
non trova pace il cuore dentro il petto,
ché vede ognora innanzi al suo cospetto
guerre e stragi per solo tornaconto.
L’avidità che è socia dei potenti
mina di civiltà le fondamenta,
ed altre guerre e stragi
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So che non cambierai
ma io credo sempre
che ci possa essere qualcosa
oltre questo cielo
che sembra finire
ogni volta che non mi guardi
e ti volti dall’altra parte
mentre ti chiamo amore.
So che non mi cercherai
gli anni passeranno
senza più
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è tornato nel silenzio di un bel mattino di marzo il buio nel mio cuore
si il pensiero mi ha fatto male fino a disprezzare la mia anima
forse mi sono illuso della mia serenità purtroppo devo contare i momenti di crisi
sento che la poesia fa uscire
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E mo’ ca tiene a pelle stu cazone
sì femmena surtanto ‘ncopp’ ‘a carta
pecché stu munno t’ha ‘mparato l’arte
a essere c’ ‘o tiempo nu spunzone.
E doppo juorne guerre e via- cruce
stu core ca puteva semmena’
se sbatte sulamente pe’
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 | Nell’amicizia, come nell’amore,
è la sincerità e la fedeltà
che hanno valore;
non si è amici
un giorno sì e un giorno no,
né si può amare
oggi si e domani no.
Per mia fortuna,
e non sono la sola,
ho un mio spazio,
un mondo
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 | Non soffocare la mia poesia,
lascia che si librino, leggere e vere,
ogni parola, ogni rima
nel vento danzino, come fafalle in volo.
La libertà non ha prezzo è un tesoro
a cui non si può rinunciare.
E la gioia di respirare, una dolce melodia
che
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| Chiudere gli occhi e tutto passa così almeno dicono
crederci è pura utopia visto come vanno le cose
chissà forse vorresti essere al loro posto
per non soffrire ad oltranza di attacchi
che sino dalla tenera età riescono a deturpare il
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| Come
minuscole lacrime
di gelida rugiada
oppresse
da una oscurità
che mai sembrava potesse finire
affannato
il mio respiro
nella notte si perdeva.
Insonne
coacervo di pensieri
di una pallida aurora
perdutamente
anelavo
il lucore.
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Danzan le maschere sulla via,
abbigliate del brioso carnevale,
nella piazza e nel viale
che baldanza! Che allegria!
Ciascun adornato a festa
danza e salta in giravolte
canta e ondeggia e poi fa svolte,
inghirlandate tutte son le teste.
Gioca
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oh onde del mare che vi abbattete furiose sulle spiagge abbronzate di sole
silenzio pieno di sale che dipingi le notti scosse da un maremoto vestito di cielo
tempesta di ninfe che gorgheggiano maledette melodie da corrompere il cuore
sento la folle
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Sotto le vele di un crepuscolo cheto
cerco il mio spazio tra le ciglia del tempo.
È un culto segnato da un intreccio segreto
un respiro libero tra le pieghe del vento.
Spazio di note su pentagrammi nascosti
della vita che l’eco non osa
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Ascolto assorta il tempo che torna
silente interroga la nostra anima.
Barlumi di gocce di brina
riscaldano i cuori
in questa esistenza mai vana
che prende quello che vuole.
Riconosco il tempo della primavera
quando si amano i temporali
le piogge
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 | Da qualche parte ho sbagliato strada
lungo il mio cammino chiamato vita
idee alla rinfusa che non hanno una quadra
e solo una tua lettera tra le mie dita
Appoggiata alla finestra guardi l’imbrunire
le ombre degli alberi che si dissolvono
il freddo
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| Oggi ci siamo domani chi lo sa
è questo il grande cruccio
che percorre istanti della nostra esistenza
inutile dire che non ci pensiamo
quando è il momento corriamo sempre ai ripari
qualunque essi siano
ultima speranza onde poter
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Qualche carezza
sarebbe arrivata alla mia pelle
anche se tu
non mi avessi mai amato.
Ma come giurare sul buio
se io ricordo ancora
qualche stella scura
pronunciata da te nella sera?
Qualche parola
sarebbe rimasta appesa ai muri
anche se le
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 | Questa sera no
non mi difenderò.
Coprendo l’anelito di te
dietro un sorriso.
Quello che era non bastava più.
Fammi abitare nello scrigno del tuo cuore
senza altalene.
Non lasciarmi sola in questo mondo
così vuoto
a piantare rose nel
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| mi fa male mi sento schiacciato dalla vita ho bisogno di reagire
tira fuori il coraggio e vedrai che le tue ferite si cuciranno in silenzio
morirò per l’alba che stringe i pugni dei sogni sfiniti delle stelle
bellissima anima che dondoli sul filo teso
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| Sogno di vivere la luce
di viverla tutta
dall’alba al tramonto.
Sono la donna
che prepara l’uomo,
non per le tenebre
gronde di paure,
ma per i temporali
che lavano il cielo
perché la luminosità
si doni più bella,
e tu, figlio mio,
per questo
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Con gli occhi stupefatti della luna
come foglia che sorride a primavera
ho distribuito sintagmi nella quiete
ma nessuna voce ha germogliato.
Voglio rubare al mondo il suo bagliore,
voglio strappare al mare il suo respiro,
voglio scagliare al vento
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Non una festa
ma solo un filo rosso
stracciando i passi lenti dell’inverno
che svapora legato alla sua fine
con quella faccia colorata e mesta
che a tratti sale e scende nella testa.
Non una festa
giusto un compromesso
sulle pagine gialle e
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Siamo vicini al giorno in cui
quel seme prese la strada giusta
e che strada oseresti dire
tanti sono gli anni
non pesano sul groppone
anzi vorresti ancora festeggiarli
manca purtroppo l’artefice
non sarebbe giusto
seppur nel cuore vive
come
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72011 poesie pubblicate su questo argomento. In questa pagina dal n° 331 al n° 360.
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