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«Probabilmente quando scrissi questa poesia ero reduce da ripetuti ascolti della canzone "Sonno elefante" di Paolo Conte, presente nell'album "Elegia" del 2004. E' una delle sue più belle composizioni che, come spesso accade, è anche tra le meno conosciute. Qualche critico ha addirittura affermato che il maggior valore delle canzoni di Conte è da ricercarsi nei testi, anziché nelle pur suggestive, coinvolgenti e trascinanti musiche. Non molto con questo parere, ma comunque mi sento in dovere di trascrivere qui il testo che ha indirettamente ispirato la mia poesia: "Sonno lontano, vieni qui, rimani vicino a me. Fammi volare fra le montagne, sopra le dune, senza guardare, senza pensare più, senza capire più; sonno gigante, sonno elefante, distenditi quassù. Sonno patriarca, meraviglioso, arcaico nuoto nell'acqua cupa; sonno munifico, tu, sonno, sei magnifico, cipria sull'aria che vibra di magico. Mandarino sei profumato e santo, desiderato davvero tanto; tutto dirupa, è friabile, desertico: sonno di nuvola, sonno di cupola. "» |
Inserita il 17/03/2014 |
La Signora ha un fratello che di notte
ci viene a fare un po’ di compagnia,
ad annunciarci con maniere accorte
ciò che ci aspetta sulla nostra via.
Dimenticar le cose non è male,
ed il Morfeo, con membra sue possenti,
in un abbraccio un poco omosessuale
ci distoglie da tanti tristi eventi.
Non s’hanno aspettative dalla Vita,
desideriamo sempre più dormire,
ed in attesa ch’essa sia finita
gustiamo il sonno senza un avvenire.
Ci prepariamo a quello che verrà,
ad un futuro nella fredda bara,
al sonno eterno che nell’Aldilà
senza sogni sarà cosa assai cara. |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
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«La Signora, naturalmente, è la Morte.
L’abbraccio di Morfeo è un poco omosessuale perché il sonno è connaturato all’uomo.» |
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