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| Nella pulviscola foschia più alte
parean le sacre volte
della gotica possente,
Senza fine il susseguirsi
delle salde oranti colonne.
Come solida colonna,
unico fascio di luce
dalle alte colorate vetrate d'Oriente,
attraverso l'immenso aere della gotica silente,
al freddo e scolpito suolo.
Suolo di scritte lastre, ora eclisse d'Antichi.
Artefici di mirabili eventi e antichi frastuoni
ora muti nella silenziosa memoria.
Suolo, origine di silenziose invocazioni,
a mute statue avanti tremuli ceri.
Improvviso, possente, vibrante
suono delle cannule alte.
Inonda furente le vastità oscure delle navate.
Scuote come tempesta le colonne inarcate.
Dall'alto sito alle irraggiungibili volte
che or paiono alla vista sgombre.
E giù come cascata
a scuotere il lastricato funereo suolo,
a risvegliar gli Antichi.
E via fino ai tetri e ascosti sotterranei
ancor custodi del segreto edìfico.
Dall'alta canna vanno armonici all'opposto sito,
vengono contro, tornano dovunque e ritornano in eterno.
Ed infin rapitor d'animo d'inconsapevole ascoltatore.
Ghermito e trascinato dalle armoniose spire
ad inondare ogni cosa ed ogni luogo.
Dal matereo loco all'essenza generatrice del Tutto,
fin nel Nulla.
Improvviso e fulmineo il Silenzio
ed ancor le possenti gotiche forme.
Fuori l'alta volta cerulea corsa dal principio di luce.
Sotto miseri esseri persi in mille inezie
artefici d'ogni loro sventura.
Persi in mille pensieri
senza principio
senza conclusione.
E, lì avanti, l'alte pietre
ben radiche all'errante sfera,
nostro rifugio.
Imprigionati in essa gli urlanti demoni sconfitti.
E ancora in alto
solidi contrafforti si lanciano ancora piu su
fino a rinchiudere
l'ultimo urlo degli spiriti ribelli
nella muta e dura pietra.
E la misera razza è ancora là avanti,
smarrita e dispersa in se stessa.
O Gotica, dall'estatico rapitor suono,
ove ascondi i tuoi distruttivi moventi?
Ove il segreto della maestosa solennità del tuo innalzarsi?
Ove, impetuosa e veemente, miri?
Ove? |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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«Deficata alla chiesa (St. Eustache di Parigi) che ha visto il mio passaggio da agnostico a credente in un Dio al di sopra di qualunque religione» |
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