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«Ora le malinconie si riflettono su specchi ormai opachi.» |
Inserita il 22/04/2012 |
| Lei cade danzando sembra magia sublime,
Carezza il viso di piaghe, in bagliori d’un lume.
Tu vivi entità nel vuoto e barcolli su linee,
Dimmi se sei tu la sorgente delle pure lacrime?
Carezza il viso di piaghe, in bagliori d’un lume,
Ogni stasi suprema e qualsiasi filistea dignità.
Dimmi se sei tu la sorgente delle pure lacrime?
Tu sei ogni parola inutile, e qualsiasi ovvia viltà?
Ogni stasi suprema e qualsiasi filistea dignità.
Ieri è un prato ombroso e triste di false pietà.
Tu sei ogni parola inutile, e qualsiasi ovvia viltà?
Che si rivolta in pianure salate e pie volontà.
Ieri è un prato ombroso e triste di false pietà.
Una polvere inquieta rimestata dal vento,
Si rivolta in pianure salate e pie volontà.
Il libero canto di un uomo: un miserevole lamento ...
Una polvere inquieta rimestata dal vento,
Vede il mio ieri che si sovrappone, livido appare.
Il libero canto di un uomo: un miserevole lamento ...
Come il pentimento divino che è quieto onore.
Vede il mio ieri che si sovrappone, e livido appare.
La sorella cassa dove io giaccio muto cadavere!
Come il pentimento divino che è quieto onore.
Supino su scintillanti ottoni e rifiniture mai misere.
La sorella cassa dove io giaccio muto cadavere!
Su cuscini bianchi e candidi di profumo intenso.
Supino su scintillanti ottoni e rifiniture mai misere
Freddo come il marmo e assuefatto dall’immenso.
Su cuscini bianchi e candidi di profumo intenso.
Lei segna il tempo, che lascia alle sue spalle,
Freddo come il marmo e assuefatto dall’immenso,
Condivido i suoi deliri tra il saggio e il folle. |
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