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Io credo in te, Dio infinito!
Alle tue maree che si riversano
sull'arenile,
in cristalli di salsedine,
nel respiro delvento
che accarezza baie abbandonate.
Io credo in te, Dio del tempo,
che misuri l'attimo creato
con clessidre evanescenti di nulla,
in eternità irreali.
Io credo in te, Dio misericordioso,
ma distratto ...
che mi hai dato la voglia di vivere,
amare... soffrire... sognare,
ma che con un gesto di noncuranza
mi hai tolto tutto,
segnandomi di disperazione.
Io credo in te, Dio immenso,
che aiuti i pescatori ad issare le reti,
in una pesca sconvolta dalla tempesta,
etereo come essenza dal volto
ligneo arso dal sale.
Ma tu sei... Dio...
scendi nella mia dimensione di uomo,
fa che io viva la mia vita,
senza renderti conto di nulla.
Io credo in te, Dio vanesio,
che hai tolto la luce dallo sguardo
di povere puttane che vendono
il corpo e l'anima,
sconvolta dal vuoto del nulla.
Io credo in te, Dio strano e amaro,
che hai disseminato i ponti, le metro,
di vagabondi e diseredati,
di mendicanti senza voce e senza mani.
Io credo in te, Dio disinvolto,
che hai strappato la vita,
al bambino dagli occhi azzurri
che giocava davanti casa mia.
Io credo in te, Dio dell'universo,
delle stelle, della terra e del fango,
Dio dei sogni, delle speranze,
delle lacrime e delle realtà amare.
Io credo in te... io credo in te,
ma... ti prego rendimi la mia vita! | |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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