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Questa è una poesia erotica: se può turbare la tua sensibilita o se non hai più di 18 anni dovresti evitare di leggerla.
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Non lascerò pronunciare
alle tue labbra il suo nome,
ma le terrò impegnate
al sapore d'un bacio.
E godremo dei corpi nudi
stesi su lenzuola violate,
attori nel teatro della notte.
Spettatori allora saranno le stelle,
ed il fuoco coprirà con la sua mano
d'un caldo sospiro la nostra pelle.
Il suo tepore illuminerà
sorridenti volti innocenti.
Spettatori allora saranno le figlie
del cielo e la madre, ma insceneremo
dietro il sipario la Grande Commedia.
Ecco così che infrangeremo
lo specchio del silenzio
notturno, e diventerà
la Luna ancor più pallida.
Sì, forte salirà il nostro
grido al cielo, e tra l'abbraccio
dei cuori in delirio
oseremo sussurrare "Amore". | 
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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«Ancora un nuovo omaggio all'amore che "non osa pronunciare il suo nome".
Un tema a me caro per queste persone che spesso tengono chiusa la loro vera natura spesso per colpa della gente o, peggio ancora, della propria famiglia. Non hanno un'alta carica erotica questi versi, ma spetta a voi immaginarla.» |
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