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Questa è una poesia erotica: se può turbare la tua sensibilita o se non hai più di 18 anni dovresti evitare di leggerla.
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Non farmi scendere da te,
non farmi rivestire;
levami il respiro,
fai esplodere il mio cuore.
Voglio restarti addosso,
quando il tuo corpo s'offre;
voglio restarti accanto
se invece soffre il cuore.
Non farmi scendere da te,
non farmi rivestire;
e se lo hai già fatto,
spogliami ancora, toglimi il dolore.
E poi fammi girare
e fai piovere il piacere.
adesso sì, con le mie lacrime
e con il tuo amore mi posso rivestire. | 
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Jodor |
30/11/2008 02:53| 4435 |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
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«Questi versi rappresentano il tormento di una donna in una relazione in crisi. Lei ama ancora ma sente che il sentimento del suo uomo è cambiato, la passione si è spenta e si sente rifiutata. Come una bambina non vorrebbe scendere da una giostra, lei chiede al suo uomo di non farla scendere da lui e dalla storia.
Soffre, è confusa, sente che la storia scivola via; non le resta che illudersi che se il suo uomo proverà ancora piacere con lei, continuerà ad amarla.
Lui si concede ancora, questo basta a calmare il suo tormento, la storia è salva (almeno fino al prossimo giro).» |
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