Già ti conosco, ancora una volta sopraffai
i miei sensi attenti. Tante cose volevo fare,
ma tu sei più forte di me. Non posso farci nulla.

Arrivi sempre nel momento sbagliato, sono
seduta al tavolo e guardo nel vuoto, ormai
pieno di buchi. Cosa stavo pensando prima?

E mi dimentico velocemente della domanda,
cosa stavo pensando? Dai concentrati!
Non riesco, hai preso possesso di me.

Seduta al tavolo, gli occhi sognanti fissano
il muro, in lungo e in largo, voglio liberarmi
di te. Suona il campanello. Penso: chi è?

Zacchete, pensiero dimenticato, non posso
muovermi. Immagini corrono, il muro
si riempia. Prende colore, mi dà appoggio.

Smettila di conquistarmi, rimango immobile.
Al diavolo con tutti i miei impegni, adesso
si voglio rimanere così, stordita, come te.

Ormai ti conosco, fai parte di me...
tu, sguardo nel vuoto!