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Dolore nel tuo silenzio melodico
La notte d’argento ti accarezza
Col suo abbraccio come un velo,
nella penombra ad occhi chiusi
ti specchi in una stella silente
e la luna tace, non canta più.
Le tenebrose sfumature celesti
Hanno le tinte del mio mistero
Nutrito da delicati sorrisi
Ed atroci insistenti macchie,
ma mi addolcisco di zucchero
mentre tu dormi e non sogni
abbandonato in una pace
che la tua veglia non conosce;
nella scura stanza al mattino
l’oscurità non ti sfiora e splendi
splendi d’oro, bronzo, pallido latte
io vorrei essere in te per sapere
la dolcezza inquieta del tuo sonno
ma l’anima mi sfugge e sospiro
senza rumore, per non svegliarti.
Piccola grandiosa creatura
Dai colori di un’estate sfumata
Le tue rose, pesca e la frutta rossa,
la tua risata per me non ha enigmi
ti leggo gli occhi e comprendo
afferro il silenzio e so cosa dice
in ogni istante non sei mai segreto
ma sei un lento, corrosivo incendio
e profondi sensi che penetrano
scivolando sapienti verso il cuore
lo raggiungono e lo avvolgono
con quel profumo speziato di pelle
la tua pelle come una tea dorata
morbida lieve e proibita a me
che respiro ogni giorno l’intenso
profumo acre della maledizione
intessuta dal tuo veleno squisito
dolce come melassa e caramello
e mi ammalo perché ti amo
ma non c’è posto, e non dovrei.
Lascio lo spirito alle mie spalle
E mi arrendo, mi anniento
Tutto si cela nel mio scrigno che
È nascosto, e la chiave è nel mare. | |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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