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L'ho vista partire abbracciata in quel viaggio,
e il sole quel giorno non aveva il coraggio
di vederla partire e guardarla negli occhi,
Ho visto il cielo sbiadirsi,
e qualche lacrima bagnare le foglie di un faggio
che abbassava il suoi rami per raccoglierne spore.
La sua ombra possente, per tenermi sereno,
diceva che la pioggia battente
erano lacrime di bambini.
Qualcuno nel mondo ha disprezzato il vangelo,
e fa piangere i bambini che si affacciano dal cielo.
E io mi tuffavo nelle sue braccia,
mi veniva tenerezza e gli baciavo la faccia.
Il suo battito di legno mi dava la pace,
e le sue le foglie brillavano di luce.
L'ho vista partire da una stanza di corsia,
una donna diceva: l'ho fatto per amor tuo.
Non aveva più quel gonfiore sotto la gonna,
non era più nemmeno una donna.
E il suo corpo mutato non era lo stesso,
e anche se un uomo la teneva per mano
la sua, era un anima senza riflesso.
Il cuore del faggio diceva, che perdere le foglie
non è la stessa cosa di quando si abbandona un figlio.
Le stagioni sono fatte di amori
che si lasciano bagnare dalla luce del sole.
Anche i rami mutano
quando del frutto né aspettano fiori.
Ma se un lampo del cielo violenta la tua primavera,
raccogli l'amore e conservala per la sera.
Sarà come piantare la vita in un campo di grano,
e camminare in silenzio per non svegliare il domani.
Non c'è nulla che non ti appaga quando sei spoglia,
la vita è bella perché ci cambia e ci somiglia.
Ma se mi guardi bene, e mi vedi spoglio,
non dirlo a nessuno che aspetto un figlio. |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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