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“Sono stata la tua amante
per tre anni e qualche mese,
ne abbiam fatte proprio tante,
or ti prego, sii cortese,
diamo un taglio a questa tresca,
è arrivato quel momento
di lasciare in pace l’esca.
Se c’è ancora il sentimento
ci dobbiamo rassegnare,
tu hai moglie, io marito,
forse è meglio non forzare
un destino assai gradito!
Siamo stati assai felici,
non facciamoci del male
e restiamo buoni amici
con rispetto solidale! ”
Così disse Elisabetta,
ma l’amante infastidito,
le rispose: “Quanta fretta!
Preferisci tuo marito?
Fino a ieri m’hai cercato
con la smania indiavolata,
ora invece hai cambiato
il programma e ti sei data
al rimorso di coscienza,
però sotto a tutto questo
ci dev’esser la presenza
di qualcuno! Brutto gesto
non mi piace! Sono io
che decido se il rapporto
è finito e dico ‘Addio’,
tu mi stai facendo un torto!
Ti sei fatta un altro amante?
Mi stai dando il benservito!
Sembra proprio una scusante!
Non mi piace esser tradito! ”
A quel punto Elisabetta
cominciò a supplicarlo:
“Non parlare di vendetta,
tu sei buono, ascolta Carlo:
I miei figli stan crescendo,
quando gioco insieme a loro
sento il mondo più stupendo,
ma mi manca quel decoro
di goderli onestamente,
perché sento dentro al cuore
il rimorso e lentamente
si trasforma in un dolore!
Siamo stati bene insieme,
manteniamoci i ricordi,
sento l’anima che geme
non facciamo i finti sordi,
ascoltiamo la coscienza,
abbiam dato all’avventura
una grande compiacenza
pur con ombre di paura!
Non distruggere una storia
tanto dolce e molto schietta!
E’ la fase successoria ...,
lascia andare Elisabetta! ”
Il buon Carlo le rispose:
“M’hai colpito dritto al cuore,
vorrei dirti tante cose,
ma m’hai dato un gran dolore!
Ora va! Mi mancherai,
mi dispiace ch’è finita,
non dimenticarmi mai!
La famiglia è la tua vita! ” | |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
«I tradimenti si trascinano sempre tra paura e sospetti, alla fine del viaggio ... si fa il resoconto e ci si accorge di essere andati al di là delle aspettative creando dubbi in famiglia e ombre nella propria coscienza, al punto di dire basta seppure l’avventura aveva portato il cuore oltre il mondo, ma i rimorsi quando assalgono l’anima fanno sentire tutto il loro peso, come in questa trama dove lei si era stancata di raccontare bugie e voleva rientrare nella pace familiare, le tresche prima o poi tendono sempre a chiudersi.» |
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