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“No! No! ”... Inevitabile lo scontro!
Il conducente molto amareggiato
uscì dalla vettura frettoloso
per controllare il danno causato.
La bicicletta quasi fuori uso,
a terra una signora spaventata,
sui quarant’anni, con il volto bianco
guardava la sua gamba insanguinata.
Il giovane chiamò al cellulare
un’ambulanza al fine di prestare
aiuto a quella donna impaurita
che faticava per potersi alzare.
I medici prestarono le cure
sul posto e poi di corsa all’ospedale,
il giovane seguiva l‘ambulanza
con l’animo di certo non gioviale!
La polizia giunta nel frattempo
gli chiese i documenti e con premura
vergò sopra il verbale l’incidente
con tanto d’infrazione alla stesura.
Ma il giovane aveva altri pensieri,
fissava la signora stesa a letto
con quella gamba immobilizzata,
provava come un sintomo di affetto,
la donna lo guardava in modo teso,
gli chiese di chiamare la figliola
che non sapeva ancor dell’incidente,
...la quale giunta con il fiato in gola
s’è subito scagliata sul ragazzo
colpevole del danno alla sua mamma
che per fortuna era ancora viva,
perché altrimenti ci scappava il dramma!
La figliola restò accanto al letto
e il giovane le disse: “Scusi tanto,
mi devo presentare in caserma,
domani torno, sono molto affranto! ”
Il giorno dopo, teso e puntuale,
andò a visitare la degente
e c’era accanto pure la ragazza,
il giovane con tono suadente
le disse: “Lei veniva contromano
e m’è sbucata proprio all’improvviso,
son stato molto rapido a frenare ...,
sennò volava dritta in paradiso!
Le indagini che hanno effettuato
attestano la tesi che ho citata,
persino i testimoni han confermato
che quella direzione era sbagliata! ”
Rispose la signora: “Stavo andando
al Centro Commerciale a far la spesa,
sapevo che lì c’era quel divieto
essendo a senso unico, ero tesa
per colpa delle macchine impazzite,
non han rispetto per le biciclette,
mi sono immessa lungo la stradina
per acquistare delle sigarette! ”
La figlia la guardò infastidita
per quella concitata confessione,
chiamò il ragazzo fuori dalla stanza,
le chiese scusa per quell’aggressione.
Parlando dell’eventuale danno
a la vettura, il giovane rispose:
“Non è per nulla grave, è più importante
che le ferite non sian dolorose! ”
Ci fu un sorriso, qualche confidenza,
si scambiarono pure il cellulare,
si rividero ancora il giorno dopo ...
per potersi pian piano frequentare ...
La madre fece il suo ritorno a casa,
...ormai il ragazzo era di famiglia.
Un incidente o segno del destino?
Tant’è che lui ... si sposò la figlia! | |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
«A volte anche una storia d’amore può nascere dopo un piccolo incidente stradale, il destino non sappiamo mai cosa ha in cantiere e noi siamo schiavi delle sue scelte anomale. Qui la vicenda è chiara e fortunata dato che alla fine tutto si è risolto senza spargimento di sangue ma con i confetti ai piedi dell’altare, una storia strana, nata sotto l’egida dell’amore.» |
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