Fu nel pensarti
dentro il profumo della sera
che si accesero i ricordi,
come una abatjour sul comodino,
accanto ad un libro
e ad una matita colorata.

Fu al sopraggiungere
di quella lacrima
che mai cadeva dagli occhi,
che ricordai l’amore di quei giorni
ormai partiti e mai tornati.

E mi commuovo,
con le crepe nelle mani,
ritrovandomi
in un vuoto immenso
ad accettare l’assenza.

Quanto è amara la fine,
quando sforzandomi
di essere capito
non ho saputo capire,
quando avvicinandomi
troppo al fuoco
mi allontanavo dalla fiamma.
 
Quanto è amara la fine...
quando siamo noi
a fermare la cucitura della vita
con un punto fissato forte
per smettere di sanguinare,
quando cessiamo di essere
l’altra parte di una mela ormai marcita,
e siamo solo virgole e parentesi
lasciate al caso
dentro quelle frasi buttate
in un cassetto della biancheria.

Ci si ama così tanto
e ci si difende così poco,
ci si incontra per miracolo
e ci si perde per paura.

Quanto amara è la fine!