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Col passare degli anni
la bellezza svanisce,
ma l’amore nel cuore
ogni volta fiorisce.
E’ la legge umana
che purtroppo impedisce
l’immortale esistenza
che così c’avvilisce.
Ogni essere umano
tutto ciò lo capisce,
ma non può farci nulla
e alla fine patisce.
E’ la mano di Dio
che così conferisce
la vita ad ogni uomo
che la ... restituisce.
Ma questa legge l’uomo
però non concepisce,
perché dev’esser Dio
che tutto stabilisce?
Non vuole sottostare
a ciò che confluisce
soltanto verso il cielo ...,
nessun gliel’impedisce!
Di noi che siam mortali
nessuno recepisce
la via dell’evasione,
purtroppo si fallisce!
Se poi ci ribelliamo
il fato ci colpisce,
perché non c’è nessuno
che lo ... intenerisce!
La vita è un labirinto,
Qualcuno l’ostruisce
per non lasciarci uscire,
ma il cuore non gradisce!
In questa tirannia
nessuno reagisce,
rimane intimorito
eppur non l’intuisce!
La legge della vita
con ciò c’intimidisce
e col passar del tempo
il cuore s’avvilisce.
E l’ordine del cielo
ognuno lo subisce,
l’accetta a malincuore,
però poi si stupisce!
Ma questa rimessione
da cosa scaturisce?
Di fronte ad un arcano
ognuno si zittisce!
Il cane si ribella
ed il leon ruggisce,
nel mentre l’uomo tace,
si auto ... punisce!
E’ inutile arrabbiarsi,
il tempo ci inibisce,
perché comanda lui ...,
e un giorno ci rapisce!
Abbiam tutti paura
nessuno s’accanisce
a far qualche follia ...,
se poi non si gioisce?
Abbiamo questo ruolo:
del servo che supplisce ...,
...così la nostra rabbia
pian piano s’ammansisce!
Allor restiamo zitti,
il cuore s’irretisce ...
e non facciamo nulla
sennò poi s’impazzisce! |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
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«La ruota inesorabile del tempo ci permette di vivere fin quando qualcuno poi decide di farci togliere il disturbo per aver già ottemperato a svolgere il nostro compito in seno alla vita. Siamo vittime di una commedia in cui ci permettono di recitare un personaggio particolare e muoverci sul palcoscenico del mondo fin quando non dobbiamo uscire di scena per lasciare il posto ad altri. Siamo solo delle pedine mosse dall’Alto e non possiamo disporre di nulla riguardante un futuro di immortalità, bensì siamo in mano ad un destino padrone della nostra vita.» |
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