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♦ Anna Di Principe | |
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“Son donna, sono degna di riguardo
e tu non puoi costringermi a subire
le tue violenze! Vado a denunciarti!
Non è normale ... quando fa soffrire!
Stanotte mi rifiuto a far l’amore,
bisogna che mi tratti con rispetto,
se non t’attieni a questa decisione
domani porterò il bimbo a letto
e dormirai in salotto sul divano! ”
Il coniuge rispose: “Il mio digiuno
farà sentire a te la differenza,
vedrai che il tuo giudizio è inopportuno! ”
...Passarono tre giorni, scene mute,
silenzio a pranzo e cena, sguardi incerti,
il dialogo stentava, mezze frasi,
coi sentimenti sempre più coperti.
Al quarto giorno, lei sentiva molto
l’assenza del marito confinato
al salottino, come punizione
per essersi di nuovo comportato
in modo irresponsabile, violento.
S’alzò di notte e si pose accanto
al letto del marito che dormiva,
seduta sulla sedia in tono affranto
gli sussurrò a guisa di preghiera:
“Roberto, io ti amo da morire,
vorrei che tu mi amassi in modo dolce,
non voglio far l’amore per soffrire!
La donna esige il massimo rispetto,
ci tiene tanto ad esser corteggiata,
sapessi quanto sogno stare a letto
col desiderio d’essere abbracciata
con tenerezza per sentirmi dire:
‘Ti amo’, tra le coccole infinite,
se invece tu mi cerchi solamente
per ‘quella’, tutto ciò trascende in lite!
Vorrei che qualche angelo dal cielo
ti possa trasferire dentro al cuore
un nèttare al fin di convertire
la tua violenza in un gentile amore! ”
Così dicendo stava andando via ...,
il coniuge la prese per un braccio,
la spinse dolcemente sul suo corpo,
dicendo: “Tutto quello che io faccio
durante ogni rapporto coniugale
non è violenza intesa come atto
di sopraffar la donna con la forza,
purtroppo mi trasformo nell’impatto,
mi lascio trascinare dall’istinto
ch’è spinto dall’energica passione
che provo quando tu mi stai vicino,
vorrei frenarmi, ma la tentazione
e il desiderio sono componenti
che giustamente andrebbero gestiti
in modo molto più sentimentale
e invece sono troppo percepiti
al punto che mi rendono incapace
di porre un freno valido all’istante
e l’avida passione ha il sopravvento
da non riuscir ad essere galante!
Stanotte dormi qui tra le mie braccia,
almeno in questo ti farò contenta,
restiamo insieme sino a domattina,
la mia proposta forse ti tormenta?”
La moglie gli sorrise e poi rispose:
“E’ quello che io sogno da una vita
di star fra le tue braccia con dolcezza
e ciò mi dà la gioia più infinita! ”
Lui l’abbracciò dicendole all’orecchio:
“Dovrò studiare il modo di gestire
al meglio la mia vivida passione!
L’intimità ... non deve far soffrire! ” | |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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«L’amore deve essere compiacente, ovvero condiviso sotto ogni suo aspetto, anche quello della dolcezza nei rapporti di sesso. In questo caso lui troppo violento si lasciava trasportare dall’istinto e faceva solo soffrire la consorte che invece bramava tanto di sentirsi amata in modo sublime anche nell’atto più intimo. La reazione della donna è più che giustificata e le parole dette sono servite al coniuge per riflettere su questo tema scabroso nell’intimità. Col dialogo si arriva a tutto senza trascendere in liti sproporzionate.» |
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