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E si oscurò il sole e tutt’intorno
come se fosse in atto grande eclissi,
ciascuno aveva al cielo gli occhi fissi,
l’inaspettato buio avvolse il giorno.
Fu come si aspettasse orrenda fine
quando improvviso forte s’alzò il vento;
tremava pur la terra nel lamento
e la prigione d’un malvagio fine,
divennero quei campi, della morte
di gente senza nome e senza volto,
gremita dall’infamia e dal risvolto
che indirizzò l’evento a dura sorte,
vagando qual fantasma senza meta,
in cerca del perché d’un fio siffatto:
donne, bambini, vecchi, senza un patto,
giovani aitanti pure del pianeta,
numeri, ombre e tenebre soltanto,
vittime prese e lontano dal sole
portate; più non bastano parole
di condanna; rimbomba ancora il pianto!
Ogni misura in campo era smarrita
e il tempo ormai perduto aveva il fiato;
in quel silenzio il pianto soffocato
s’udiva e la preghiera che la vita
stroncasse alfin la morte! Ma dov’era
l’uomo? Dov’era Dio in quell’inferno,
al forno estivo e al gelo dell’inverno?
Dov’eri andata amata primavera?
Nulla risposta! Tutto è notte fonda;
respiri prolungati solamente,
corpi straziati, non un grido, niente!
L’attesa atroce solo di quell’onda
che li sbattesse tutti nell’oblio!
Ma come fu possibile che il mondo,
inerte, quando si toccava il fondo,
restasse muto pure verso Dio?
Davanti a tanta atrocità, che dire?
Di Dio la colpa dei lager, dei forni,
delle migliaia di morti in quei giorni?
Un Dio assente sembra contraddire
la sua alleanza; invece, è là che pende
ancor da quella croce per amore,
nel mentre l’uomo, impavido, l’orrore
diffonde sempre e il male non comprende!
In libertà, ogni atto lui decide!
Non guida il Sommo Bene la sua mano,
ché dentro l’uomo, nasce il triste piano
di scardinare il mondo che poi stride!
[ L’umanità conservi la memoria
dell’insita follia di certe menti
votate al male e gridi a tutti i venti
l’orrore che ricorda questa storia! ] |
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Bellissima. Uno spaccato che sospende il fiato! (Rita Minniti)
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