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La segretaria era stata assunta
da pochi giorni, bella, affascinante,
il direttor s’è subito invaghito,
pensava già di farne la sua amante!
Lasciò passare qualche altro giorno
al fine di studiarla molto a fondo.
La sera la pregò di rimanere,
le offrì il caffè, dicendole giocondo:
“Su venga a seder qui sulle mie gambe,
così ce lo gustiamo con passione!
Se lei è disponibile a un rapporto
potremmo inaugurar la relazione! ”
Rispose la ragazza: “Mi dispiace,
non sono avvezza ad un comportamento
non cònsono al mio senso del dovere,
son qui per lavorare e il chiarimento
mi viene soprattutto da una storia
ch’è già accaduta tempo fa a mia madre,
per colpa del suo stesso direttore ...
non ho mai conosciuto un vero padre!
L’ha messa incinta e poi l’ha licenziata,
la poveretta senza alcun aiuto
ha fatto sacrifici a non finire
per colpa di quel gesto irresoluto!
L’ho vista sempre piangere in casa
se non riusciva ad allestir la cena!
Andava a lavorare in mille posti,
tornava stanca e mi faceva pena!
Ed io crescevo sola dentro casa,
studiavo e le facevo le faccende
domestiche per aiutarla un poco,
perch’era sottomessa alle vicende!
Mia madre si chiamava Elisabetta,
il suo cognome a lei non interessa,
perché ha tante amanti d’appagare
che le staranno sempre a far la ressa!
Io non farò la fine di mia madre,
mi sono premunita ed ho studiato
un piano contro gli uomini vigliacchi
e fin da ragazzetta ho programmato
di vendicarmi di quel padre abietto!
Mia madre m’ha svelato finalmente
il nome di quell’uomo che l’ha messa
incinta e l’ha lasciata ingiustamente!
Adesso che lavoro in quest’ufficio
mi voglio divertire e la vendetta
sarà tremenda! Ho un documento
del mio DN. A. nella borsetta
c’attesta il suo sangue, se io voglio
la porto in tribunale per il fatto
che non m’ha mai pagato gli alimenti
in tutti questi anni ed è un misfatto!
Se fa gli esami poi li controlliamo!
Perciò da oggi io sarò sua figlia ...,
mi tratti con il massimo rispetto
e non la voglio nella mia famiglia!
Non pensi di potermi licenziare,
lo scandalo sarebbe mostruoso,
perciò io resterò in questo ufficio,
con questo padre poco generoso!
Io porto il cognome di mia madre,
ma certamente lei non lo rammenta,
è troppo preso a sollazzar le donne ...
voleva pure me ... come giumenta!
Da giovane io son cresciuta sola,
d’un tale genitor non ho bisogno
ed anzi glielo dico apertamente ...
d’averla come padre ... mi vergogno! ”
S’alzò e disse: “Non rinuncio al posto,
vivrò con lei in questo stesso ufficio,
...adesso me ne posso pure andare ...,
la mia vendetta ha avuto il beneficio! ” | |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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«Il tempo è galantuomo ed allo stesso tempo è un giudice spietato, prima o poi, ritorna sui suoi passi per effettuare la dovuta vendetta nei confronti di coloro che nel passato hanno compiuto azioni riprovevoli come nel caso di questa ragazza figlia di una donna illusa e abbandonata da un uomo arrogante e prepotente, ma questa volta si è trovato davanti la figlia, frutto di un’azione disumana. La vendetta è un piatto che si consuma freddo e mai sentenza fu più giusta ed appropriata di questa.» |
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Come si dice \"Chi di mano ferisce, di mano perisce (Anna Rossi)
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