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“Passavo con la macchina e t’ho visto
insieme con quel pezzo di figliola ...,
è veramente bella, con quel corpo ...
che fa stroncare il fiato nella gola!
Di certo te la sei portata a letto,
chissà che scorribande che ci hai fatto!
Però ti vedo sempre maldisposto,
non sembra che sei molto soddisfatto!
Al posto tuo saltavo dalla gioia,
a fianco a quel magnifico esemplare
di donna che sconvolge la passione
pel desiderio di volerla amare!
Un vero amico si confida in tutto,
invece tu sei cinico e scontroso,
ma forse al posto tuo farei lo stesso,
di quella fata ne sarei geloso!
Se ce l’avessi io quella ragazza,
la notte intera mi godrei il diletto,
non avrei voglia di sprecare il tempo ...,
ci passerei la vita dentro il letto! ”
Così gli disse Enrico a Ferdinando,
il quale gli rispose infastidito:
“Ma quella è mia sorella! L’hai dipinta
in modo osceno, stupido, sgradito!
Domani te la voglio presentare,
vediamo se riesci a conquistarla
e trascinarla subito sul letto,
come tu dici! Lei si chiama Carla! ”
... Il giorno dopo al bar degli sportivi
il mite Ferdinando disse a Enrico:
“Ti voglio presentare mia sorella ...
e lui è quel guascone, il mio amico!
Adesso devo andare all’officina,
potete entrare già in confidenza,
l’ho già informata che la brami tanto
e vuoi portarla a letto con urgenza! ”
E se andò, lasciando i due ragazzi
sorpresi, si guardarono impacciati,
fu Carla che gli chiese: “Sei davvero
così virile e dagli istinti ingrati?
Ma scusa una domanda personale,
sei stato fidanzato in precedenza?
E l’hai sbattuta subito sul letto
e poi l’hai posseduta con violenza?
Non provi alcun accenno alla dolcezza?
Vorrei studiare i tuoi comportamenti,
di quello che m’ha detto Ferdinando
dimostri che non hai dei sentimenti! ”
Enrico aveva il cuore tramortito,
di fronte a Carla si sentiva oppresso,
non aveva il coraggio di guardarla
per quelle frasi riguardanti il sesso!
Con voce intimorita le rispose:
“Mi scuso per le frasi pronunciate
davanti a tuo fratello, ma tra amici
si dicono parole sregolate!
Di fronte a una ragazza mi comporto
da uomo assai gentile e premuroso,
riguardo alla domanda che m’hai fatto
in genere son molto timoroso
per questo tra compagni mi trasformo
facendomi vedere prepotente,
in verità ho il massimo rispetto
per le ragazze e in modo diligente!
Son stato fidanzato e m’ha lasciato,
a lei piaceva far la passerella
con tutti, ma non mi piaceva tanto ...,
invece tu ... sei veramente bella!
Con te vicino proverei imbarazzo ...,
però sarei ... il più felice al mondo! ”
Sorrise Carla e disse: “Puoi provare
a corteggiarmi in modo meno immondo
e poi deciderò se dentro al cuore
tu provi dei sinceri sentimenti! ”
... Enrico trepidava d’emozione
in preda a premurosi turbamenti! | |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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«A volte i ragazzi in compagnia degli amici si comportano da sbruffoni con un atteggiamento decisamente fuori luogo, ma lo fanno per sentirsi alla loro altezza in quanto sanno di essere timidi e non voglio fare brutta figura di fronte alla sicurezza della personalità che hanno gli altri. Però poi di fronte ad una ragazza svelano tutte le proprie lacune fatte di incertezza e di timidezza che li distingue, qui il dialogo è servito alla ragazza per individuare l’atteggiamento e la personalità del ragazzo, e avendolo capito si è mostrata gentile e premurosa.» |
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