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“Non voglio che mi tocchi, sporco negro!
Io sono una signora altolocata,
mi son sentita male nella notte,
per questo che son qui ricoverata.
Ho visto poco fa un’infermiera,
che venga lei a farmi la puntura,
soltanto nel veder le mani nere
m’assale una terribile paura! ”
Così gridò una paziente anziana ...
Entrò in quel momento il professore
che nel sentire quelle frasi odiose
fu còlto da indicibile stupore ...
Rivolto alla signora prese a dire:
“Finché lei sarà qui nella struttura
dovrà portare il massimo rispetto
al prossimo e riguardo alla paura
il negro infilerà dei guanti bianchi
per farle la puntura in mia presenza,
così comprenderà che coi degenti
ci vuole una notevole pazienza ...!”
E l’uomo di colore sorridendo
le fece la puntura, il professore
rivolto alla signora: “Si ricopra,
non ha avvertito il minimo dolore!
Quest’uomo che lei chiama ‘sporco negro’
in verità è un medico precario
che sta facendo il giusto noviziato
e percepisce un mòdico onorario!
E’ molto bravo, merita la stima
di tutti i miei colleghi e dei pazienti,
un giorno diverrà un professore,
pertanto segua i suoi suggerimenti! ”
Usciron dalla stanza i due colleghi
e l’infermiere disse al professore:
“La devo ringraziar per l’intervento
in mia difesa, grazie con il cuore! ”
Il medico rispose: “Siam colleghi,
non deve ringraziarmi, è naturale
intervenire quando c’è l’offesa,
ci vuol rispetto dentro all’ospedale
e poi la gente ch’è ricoverata
si deve comportare civilmente,
la pelle gialla, bianca oppure nera
non deve essere offesa impunemente!
Ti reputo un collega molto in gamba,
è giusto che tu venga rispettato,
dimentica da subito la scena,
continua a dimostrarti preparato! ”
Si strinsero la mano e con lo sguardo
sancirono l’intesa del rispetto.
Ognuno ritornò al suo lavoro
con tanto di fierezza dentro al petto.
Ma nel frattempo dentro a quel reparto
le altre tre pazienti rigorose,
si scagliarono contro la signora
che aveva detto quelle frasi odiose:
“Quell’infermiere nero è tanto buono,
ci assiste in modo assai meticoloso,
non meritava quei volgari insulti,
è bravo, è premuroso, è scrupoloso,
le chieda scusa appena che ritorna! ”
Le disse una paziente contrariata
e la signora si sentì confusa,
aveva agito da persona ingrata!
Appena l’infermiere tornò in sala
le tre pazienti, tutte solidali,
gli fecero una forte acclamazione
con delle frasi semplici, cordiali!
E la signora che l’aveva offeso
con modi indelicati e disumani,
gli chiese scusa con lo sguardo affranto,
...sorrisero ... e si strinsero le mani! | |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
«La trama di questa lirica è pura fantasia, ma è mi servita per dimostrare che il rispetto verso il prossimo deve essere la prima cosa d’ogni essere umano. La pelle gialla, bianca oppure nera, va vista come un diritto alla vita per tutti, non ci devono essere preferenze sul colore, ciò che conta è il comportamento, l’onestà e la dignità della persona, questo significa stare in un contesto sociale.» |
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