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Città deserte! ... Siamo ritornati
al tempo della guerra coi tedeschi
che avevano intimato il coprifuoco
e i carri armati fermi sotto casa!
Negozi chiusi, prezzi a borsa nera,
con i nazisti in cerca di sgualdrine,
soltanto noi ragazzi giocavamo
a palla sulla piazza del quartiere.
Arrampicato a un palo sulla strada
...ho visto fucilare i partigiani
che cadevano a terra ad uno ad uno,
la scena m’è rimasta dentro gli occhi!
...E poi le truppe inglesi- americane
per liberare Roma dal nemico,
poi venne l’armistizio e ci fu solo
la confusione più tremenda al mondo!
Dimenticata “Roma Città Aperta”
e tutto lo scompiglio generale
ci furon finalmente le elezioni
e un Primo Presidente nazionale.
La guerra ci ha lasciato dei ricordi
perenni finché noi saremo vivi!
Così come il bacillo che imperversa
tranquillamente senza interruzione!
Adesso il mondo intero è zona rossa,
i popoli son chiusi dentro casa,
stazioni e aeroporti son blindati,
la pestilenza sta facendo strage!
Siam chiusi dentro casa come in cella,
siam schiavi d’una triste situazione,
le nostre vite sono in mano al virus,
speriamo che al più presto sia annientato!
Persino le automobili, anche loro
costrette a stare accanto al marciapiede,
colonne di vetture in fila indiana,
mai vista sì cotanta costrizione.
In casa con la moglie e con i figli,
con il pigiama o la vestaglia addosso,
i bei vestiti restan nell’armadio
costretti pure loro alla giacenza.
Inutile dover recriminare,
non ci possiamo proprio fare niente,
dobbiamo sottostare tutti insieme
ad aspettar che passi la tempesta!
Il vento del bacillo sta soffiando
da Nord a Sud, privo di clemenza,
le vittime ci stanno scoraggiando,
il virus non ha ancor toccato il picco!
Nessun vaccino è stato ancor trovato
e ci vorranno ancora vari mesi,
fin quando non sarà deliberato
per renderci pacifico il futuro!
Dobbiamo stare in casa ad aspettare
che il virus sia del tutto debellato
e quindi, come rondini nel cielo
spiccare il volo e riscoprir la vita.
Immagino quel giorno in cui la gente
esploderà di gioia per le strade,
così fu quando nel ‘quarantacinque
...decisero la fine della guerra!
La libertà dei popoli è qualcosa
che non si può spiegar con le parole,
la gioia che si prova dentro al cuore,
t’avvolge tutto ed è meravigliosa!
In casa stiam mordendo tutti il freno,
appena avremo superato il picco,
la fase discendente verrà presa
a guisa d’ottimistico sollievo!
Le direttive sono sacrosante,
dobbiamo rispettar la nostra vita,
seguendo tutti gli ordini dall’alto,
...fin quando l’ansietà sarà finita! | |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
«Siamo in piena emergenza, come quando in guerra dovevamo fuggire per i bombardamenti che non lasciavano scampo, la paura è come allora, adesso c’è un virus che sta danneggiando il mondo intero e tutto questo crea angoscia. Siamo alla mercé d’un piccolo bacillo che non si lascia catturare, dobbiamo fare di necessità virtù restando in casa come prigionieri, ma la salute e la vita sono due elementi a cui non possiamo rinunciare.» |
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Questa è una guerra più moderna e più subdola... (Antonio Terracciano)
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