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«Scrissi questa poesia in tempi non sospetti, ben prima che il "Covid" si manifestasse. Ora, un anno dopo, a causa della pandemia quei vetri, già parecchio doppi, sembrano essersi ulteriormente ispessiti e ci fanno presagire un futuro ancor più difficile per i contatti umani. Ciò è stato espresso da vari intellettuali, come ad esempio Paolo Giordano, che nel suo libretto "Nel contagio" (ed. Einaudi, 2020) scrive (a pag. 24) : "A nessuno piace essere tagliato fuori. E sapere che la nostra separazione del mondo è transitoria non basta a cancellare la sofferenza. Abbiamo un bisogno disperato di essere con gli altri, tra gli altri, a meno di un metro dalle persone che per noi hanno importanza. E’ un’esigenza costante che assomiglia al respiro. Quindi abbiamo un moto di ribellione: non mi lascerò determinare, non permetterò a nessun virus d’interrompere la mia socialità. Non per un mese, non per una settimana, nemmeno per un minuto. Ci dicono che dobbiamo farlo, ma chi ha davvero ragione? "» |
Inserita il 13/08/2020 |
Talvolta sembra quasi che dei vetri
ricoprano persone che crediamo
di toccare, se a loro ci accostiamo
esprimendo pensieri un poco tetri.
E’ assente l’empatia, sostituita
con degli atti di falsa comprensione,
con le parole convenienti e buone,
ma di un’inefficacia garantita.
(Da quei vetri infrangibili protetti,
che romper non si possono giammai,
portiamo in giro tutti i nostri guai,
mentre quelli degli altri son negletti.) |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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«Come ha notato un etnologo russo del quale non ricordo il nome, nel mondo "civilizzato" abbiamo ormai perso il (vero) senso dell’empatia, riscontrabile ancora forse soltanto presso certe superstiti tribù "primitive" .» |
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Gran contenuto Poesia che segnalo (Francesco Rossi)
Sempre molto apprezzato. Saluti (Franca Merighi)
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