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Nascosti sotto ai ponti
o dentro le stazioni
riposano per terra
i poveri barboni.
Nessuno pensa mai
ch’è gente sfortunata,
la sfiorano coi piedi
e vien dimenticata.
Qualcuno sì addormenta
in braccio a una panchina
e resta su d’un fianco
finché alla mattina
vien pure provocato
da stupidi ragazzi
che oltraggiano il suo corpo
con gesti e con schiamazzi!
E’ stato pure lui
ragazzo nel passato,
ma ora non sopporta
di essere oltraggiato!
E’ triste addormentarsi
di fuori alla stazione
distesi come sempre
sul solito cartone.
Qualc’altro sotto un ponte
accende il fuocarello
e si riscalda il cibo
a guisa di fornello.
La vita del barbone
è triste e solitaria,
monotona, infelice
e non risulta varia.
Nessuno s’interessa
dei poveri barboni
che sembrano fantasmi
nascosti tra i cartoni.
Lì sopra il marciapiede
aspettano la sera
per farsi una dormita
con l’anima sincera.
Nessun può capire
il loro dramma umano,
perché non posson mai
toccarlo con la mano.
Ognuno sopravvive
vestito malamente
con stracci per divisa
e il cuore sofferente.
Cerchiamo d’aiutarli
con l’anima ed il cuore,
porgendo a tutti loro
un gesto pien d’amore.
A volte basta un niente
per renderli felici,
per fargli percepire
di stare fra gli amici.
Non chiedono mai nulla
gli basta una coperta
e loro con lo sguardo
ringrazian per l’offerta.
E’ gente sfortunata
per un destino abietto
costretta a star per terra
sognando un vero letto.
Non sono parassiti,
ma sono esseri umani,
cerchiamo d’aiutarli
porgendogli le mani.
Desiderano solo
un gesto ed un sorriso
perché la loro vita ...
...non è un paradiso! |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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«Nei paesi o nei piccoli centri non si vedono, però nelle grandi città si notano perché si prestano alla vista stando distesi per terra, purtroppo sono persone colpite da guai personali a cui non hanno saputo rispondere con adeguate contromisure e si trovano in una situazione di estremo disagio sbattuti sui marciapiedi alla mercé di gente dal buon cuore. Situazioni gravi per questo esercito di indigenti costretti ad una vita infamante e degradante, ma la cosa peggiore è l’indifferenza della gente che non sa accettarli e aiutarli in modo adeguato, basta poco per renderli felici.» |
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