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I grandi condottieri della storia,
è cosa nota, sono deceduti,
insieme a loro, senza alcuna gloria
son morti tanti onesti sconosciuti.
Le due categorie son divise
in base ai propri studi o di carriera,
i primi per le scelte ben precise
ed i secondi in base alla maniera
di vivere cercando di sbarcare
lo scarso, fantomatico, lunario
al fine di poter ottemperare
agli obblighi del proprio necessario.
La vita sembra un grande labirinto
laddove in pochi trovano l’uscita,
per altri resta un tabù avvinto,
perché gli impone l’ansia più infinita.
Nel mondo di ministri, presidenti,
di uomini di affari e imprenditori,
si differenzian validi elementi,
esclusi quelli dei lavoratori.
Si tratta di vedere le due cose
dall’alto in basso, senza criticare,
ognuna ha le sue strade decorose
in cui si muove e vuole primeggiare.
Per l’uomo senza titoli in carriera,
uscir dal labirinto è un’utopia,
perché non ha la chiave lusinghiera
che gli permette di fuggire via.
La differenza è solamente una,
è quella che durante gli anni venti
accompagnati dalla dea fortuna
si giudicano tutti gli strumenti
adatti a dominar le varie prove,
ovvero se si supera il passaggio
degli anni venti con le controprove,
allora si può andare all’arrembaggio
del nostro inarrivabile futuro,
sennò si rischia molto seriamente
d’imbattersi ogni giorno contro il muro
ed ogni impedimento è conseguente.
Il passaggio a livello della vita
si apre per coloro che son pronti
ad affrontar la ripida salita
che porta su lodevoli orizzonti.
Per gli altri quel passaggio resta chiuso
e l’asta non si alza per andare
aldilà, il cammino gli è precluso,
e gli rimane sol di protestare.
Però è risaputo che il futuro
si concretizza sempre in quella fascia
dai venti ai trent’anni a chi è maturo,
per gli altri l’avvenire è un’ambascia!
Dai venti ai trent’anni si progetta
la sorte di chi studia e si diploma,
per gli altri c’è il lavoro che li aspetta
e i sacrifici per la dura soma.
Il passaggio a livello è l’inchiesta
del valido confine dei dieci anni
nei quali si decide ciò che resta
dell’esistenza, meriti ed affanni.
Quell’asta resta lì a mezza altezza
e quando s’alza lascia attraversare
i giovani assegnati alla ricchezza,
con l’asta chiusa non si può lasciare
passare tutti gli altri che non hanno
i requisiti adatti a proseguire.
Il passaggio a livello è un tiranno,
...però non lo si può sostituire! |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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«La vita è raggruppata in vari stadi, ovvero i primi venti anni ci servono per apprendere le difficoltà della vita e della crescita nel suo insieme, ma poi dopo i venti scatta la verità sul nostro futuro, se siamo in grado di presentare una laurea allora le strade si aprono, altrimenti se ci siamo lasciati andare ad imparare un mestiere, nel corso dell’avvenire ci dobbiamo accontentare di ciò che riusciamo ad ottenere. Il bivio è tra i venti e i trenta anni, è lì che si decide la vita e il successo, perciò dobbiamo saper sfruttare questo periodo della nostra vita per il nostro bene.» |
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Molto, Molto bella e profonda. . (CompoCo)
. (CompoCo)
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