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Nell’oceano del dubbio
nuova linfa scorre
sull’orlo del ludibrio
Nel profondo della mente
s’intravvedono i bagliori
del tramonto capovolto
Ma le profferte reiterate
non brillano di luce
ai bordi del perdono
Sol diradano le arsure
ed erratiche consumano
dell’uomo, gli antichi delubri |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
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«A volte il dubbio atroce ci sconvolge deturpando la nostra esistenza, mettendo in gioco tutto, fino al ridicolo, ma per quanto ci sforziamo di intravvedere dei bagliori di chiarezza in fondo alla nostra mente ciò che ci appare è sempre una visione approssimativa, capovolta, né le offerte di una soluzione che ci vengono dal di fuori servono a colmare il senso di aleatoria sensazione che tutto possa essere messo in dubbio, appunto, ma riesce solo a diradare un po’ l’arsura, la sete e la voglia di conoscere la verità, sconfiggendo le nostre granitiche certezze, il nostro Tempio della Verità.» |
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