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“M’hai lasciato sull’altare
senza alcuna spiegazione,
ho subito in quel momento
la più grande umiliazione!
Dopo dieci settimane
impegnata a preparare
ben duecentosette inviti ...,
giorni interi al cellulare ...,
ed il mutuo della banca
per la nostra bella casa
ed i mobili imballati ...,
io mi sento ancora invasa
da una rabbia incontrollata,
se potessi vendicarmi ...,
ti vorrei cacciare gli occhi ...,
non potresti giudicarmi!
Non capisci che son morta
quel mattino sull’altare?
Quante lacrime ho versato!
Non si possono asciugare!
Ora dopo qualche mese
vieni a chiedermi perdono?
Sei ridicolo e bastardo!
Ma per te non c’è condono!
Sei uscito dalla chiesa
senza dirmi una parola,
ti guardavo sbalordita
con un groppo nella gola!
Ora vieni intimorito
per poter rimarginare
la ferita procurata ...,
non ti posso perdonare! ”
Così disse Valentina
al suo sciocco fidanzato,
che sentendosi sconfitto,
umiliato e rifiutato,
le rispose: “Hai ragione,
ma la notte antecedente
alle nozze ho riflettuto
sul pericolo corrente ...,
sui problemi della vita,
la famiglia, i sacrifici,
il lavoro, le rinunce,
l’abbandono degli amici ...,
tutto questo ha influito
sull’estrema decisione
e una volta sull’altare
ho sentito la pressione ...,
sono uscito dalla chiesa
come fossi un automa,
mi sentivo stralunato,
ero proprio in pieno coma!
Poi col tempo dentro casa
ho ripreso a ponderare
tutto il male che ti ho fatto
e volevo rimediare,
sono qui col cuore in mano,
con sinceri sentimenti,
mi rimetto al tuo giudizio
ed ai tuoi provvedimenti! ”
Valentina gli rispose:
“Ciò che hai fatto è irrispettoso,
non ti posso perdonare,
tu sei troppo timoroso!
M’hai lasciato sull’altare
dimostrando insicurezza,
se ti sposo sbaglierei
e vivrei nella tristezza! ”
Il ragazzo sconsolato
salutò con un sorriso
e scomparve per le scale
col rammarico sul viso! | |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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«NB.: I nomi dei personaggi e la vicenda suesposta sono frutto della mia fantasia, pertanto ogni riferimento a persone o cose deve ritenersi del tutto casuale.
Ci sono molti uomini che preferiscono convivere perché al momento che non possono più sopperire alle difficoltà della vita si alzano e se ne vanno, è un gesto di vigliaccheria, ma non possono farne a meno, la pressione delle difficoltà è più forte della vergogna, mettono una scusa e tolgono il disturbo, ma quando si è sull’altare bisogna avere il coraggio di arrivare sino in fondo, l’amore è volontà di amare e di proteggere la sposa.» |
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