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Sei il coraggio che si fa strada nei meandri del silenzio
e le porte trapassa dello spesso acero.
Allungandoti sul ciglio oscuro tendi il fine udito a risentir
il familiare canto della vita.
Non sapevi, non potevi disattendere il presto rinascer di rosa
sul davanzale di casa dove posasti gli occhi dell’amore.
Noi qui a rimpiangerti,
rinfrescando la pianta dei limoni nel cortile abbandonato,
dove seppellisti spoglie di poveri resti animali,
tuo unico scampo al dolore,
alla solitudine che si inerpica sul cuore malato.
Ti conobbi come donna altera dai tratti induriti che il sacrificio comporta
quando si eclissa il sogno della libertà,
quando trascina via la bellezza dei fiori che rinascono.
Eppur bella come in un sarcofago d’antico legno pregiato,
a coronar la morte del fresco alloro,
sul tuo capo remissivo all’imperante signora,
apparivi degna d’ una regal regina.
Bella in ricami di pizzo azzurro,
lieve sorriso della pace raggiunta in cielo.
Bella come un angelo che bacia il celeste nuvolo,
promettendo il sole dopo il crucciato fato.
Ti avvicini al candido lume della notte,
restringendo lo spazio del distacco.
Sento il passo avvolgermi dell’invisibile,
immaginando la figura presta al calore dell’affetto.
Mandasti baci come ultimo saluto a noi,
tristi congiunti nell’infinito incomprensibile,
che parla una lingua umana in affievolirsi di parole.
Attorniando il letto dove giacque la speranza del ritorno,
di là dipartisti,
cominciando il viaggio al richiamo d’ un suono indicibile. |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
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«In questo cammino di luce ritrovo il coraggio che mi hai insegnato, la tua stessa tenacia a infondermi speranza nella vita, alla quale rimanesti aggrappata con tutte le tue forze, senza lasciare per un attimo la presa; la vita a te cara come ad ogni uomo che non vuol perderla, perché preziosa. Rivivi nel mio cuore ogni giorno, fiorisce il tuo sorriso senza più lacrime.» |
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Emozionante sf (Alberto De Matteis)
grande constatazione e riflessione, apprezzata. (emiliapoesie39)
Ha un non so che di Sardegna e della sua gente (Fadda Tonino)
ancora ancorata agli affetti più saldi (Fadda Tonino)
(Fadda Tonino)
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