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Oh Nibelheim! nelle tue viscere- ombre...
è un sussurro che viene... lento... lento...
è il dolersi d’un collo a un ramo appeso,
che dondola... che sibila nel vento.
Una lagnanza nibelungica ora
dalle incudini buie si alza... martelli
che picchiano sul ferro che lavora...
martelli sempre irrequieti e fatati e
lugubri che le dormienti disturbano
Norne. Un frastorno!... E gli spettri insepolti
delle vergini spose le umide urne
abbandonano, fatti ossami i volti
sotto la Luna e le risa notturne
di lei... sorrisi... sogghigni tra i più
tristi! Così la nebbia regna orrenda!...
Sono lì... sono presente... Intorno è Notte!
Inizia il sabbath! S’avvia la tragenda!...
Richiamatemi Spirito dell’Unno,
oh Nibelunghi!... D’Attila lo sguardo
e le piaghe molteplici or paleso...
Sull’ossa vostre abbrucerà il mio dardo,
e i vostri covi di fiamme saranno
ricoperti!... Oh crudeli!... E odo gracchiare
i neri corvi del vindice Wotan...
urlo di aquile stridule e di lampi...
odo il silenzio che il corno da caccia
segue delle Valchirie a guerra mosse...
la gran possanza, e la bellica faccia...
odo il rumore dei pepli che cadono
a terre delle donne Ghibicunghe,
prede e bottino degli Eroi spavaldi...
che le trascinano in marce più lunghe...
odo il meriggio... la sera... la Notte
che regna oscura pe’ i campi vicini
saccheggiati dal verno. Oh Nibelheim!...
Nelle onde che tu vomiti si gonfiano
i giovinetti seni delle tre
Figliuolette del Reno... che non timide,
ma pur da te profondamente ascoste,
e dallo sguardo vigile del Re
degli Abissi fluviali, e volto, e crine,
e gambe e ventre e le vergogne allietano
co’ il gelo delle maree interminate,
Furie orgogliose che Lorelei al fine
de’ i remiganti naufraghi ne pròvoca...
E qui son io per questo! a vendicar
d’Alberico l’insano, infame oltraggio...
Come pensavi di insidiar le dame,
pavido di ragion e di coraggio,
e prigioniero non venir del Fato,
oh Nibelungo?... Attila sovviene...
oh maledetto!... tu perirai presto,
e colarti vedrò le immonde vene
dal mio acciaro dischiuse, oh traditor
del cielo!... Ma tra le nebbie il mio Sogno
ora svanisce. Eppure so che a un calle,
oltre le brume, ben oltre quell’onde,
io attendo una Valchiria che dormiente
sa che ci sono... ma ella non risponde. | |
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