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“Mi scuso, non volevo importunarla,
ma siam sorelle e non ci conosciamo,
mi chiamo Della Monica Giancarla,
è tutto vero quello che proclamo!
Noi siamo figlie dello stesso padre,
seppur vissute in luoghi separati,
però non figlie della stessa madre
ed i problemi è qui che sono nati!
Infatti il nostro amato genitore,
sposato in chiesa e padre di una figlia,
non disdegnava affatto a far l’amore
con mia madre! Questo la scompiglia?
Ma lei rimase incinta e non voleva
in nessun caso cedere all’aborto,
comunque visto che la manteneva
seguitarono a lungo nel rapporto! ”
Così parlò Giancarla, ma Roberta,
dapprima timorosa e poi perplessa,
guardò quella ragazza così aperta
e le rispose un poco sottomessa:
“Ma come faccio ad essere sicura?
In verità non ne sapevo niente,
se tutto questo fosse un’impostura?
Chi me lo garantisce legalmente?”
Ci fu un silenzio alquanto sospettoso
tra le due donne, il clima concitato
non permetteva un dialogo radioso.
Giancarla disse in tono delicato:
“E’ semplice, ti porto a casa mia
e ti farò parlare con mia madre,
perché l’ha sempre amato alla follia,
soffriva nel vedere nostro padre
che ritornava dalla sua famiglia,
però accettò l’ambigua situazione
ed ora siamo qui, io son sua figlia,
ho tante foto ... una collezione
insieme a lui, ho pure questa spilla
con scritto: ‘da papà con tanto amore’,
e so tutto di te, ma stai tranquilla,
te lo confesserò con gran pudore!
Mi sono fatta viva ... solo ora
in quanto nostro padre ci ha lasciati ...,
quell’incidente ... ancora mi addolora ...,
in casa siam rimasti costernati!
Per non creare facili imbarazzi
al funerale ci siam messe in fondo,
i nostri cuori urlavano da pazzi
per il dolor represso nel profondo! ”
Gli sguardi s’incrociavano furtivi,
Roberta si sentiva spaesata,
Giancarla aveva stimoli affettivi,
la scena risultava contrastata.
Roberta le rispose: “Per adesso
mi limito a parlarne con mia madre,
sarà un discorso triste e assai complesso,
per ciò che ha combinato nostro padre! ”
... Il dialogo in casa di Roberta
fu sconcertante, vivido, scabroso,
in seguito alla perfida scoperta ...
la madre disse in modo velenoso:
“Domani andremo insieme a casa loro! ”
... Il giorno dopo entrando nel salotto
s’accorsero che c’era un vaso d’oro
uguale a quello in casa, ma ridotto!
Poi videro le foto in cui felice
il padre abbracciava l’altra figlia.
Roberta in ansia per la genitrice ...
aveva il cuore in pieno parapiglia!
Le rispettive coppie: madre e figlia,
restarono in silenzio inebetite ...
...e poi divenne tutta una famiglia
accogliendo così le loro vite! | |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
«NB.: I nomi dei personaggi e la vicenda suesposta sono frutto della mia fantasia, pertanto ogni riferimento a persone o cose, deve ritenersi del tutto casuale.
Nella vita e nell’amore in generale non si può mai essere sicuri di nulla, col passare del tempo se c’è stato qualche peccato, questo viene sempre a galla, il tempo è un giudice implacabile, la verità non si riesce mai a nascondere, come in queste due famiglie che alla lunga legate allo stesso uomo alla morte di lui si sono sentite tradite ed ora è solo la loro forte umanità condivida a sostenerle nella dura situazione.» |
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Una storia che può essere vera... (Sara Acireale)
Bella, da buon cantastorie. (dionisio moretti)
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