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Tremano le cattedrali in mezzo al pianto
disincanto che scuote le anime del popolo sofferente
l’assenza di rifugio costringe a molti angoli
vite insensate in senso opposto ai percorsi.
Risorse che si esauriscono nelle brocche della speranza
divergenza acidula nelle strade decantate
incanti e disincanti, malinconia, dolore e pianto
Piangono angeli custodi persi tra le testiere.
Scalzi camminano i bambini tra vicoli spinosi
piangono madri disperate, dall’amore ingannate
genitori persi nel “proprio io”, lasciano i figli a se stessi
affetto, neanche come elemosina, bugie che vite isolano.
Le bambine passano il rossetto, si profumano di lavanda
precoci nella piccola statura, esposte a tutti i disagi
agli angoli, vicoli e vie, consegnano i corpi nudi
generano vite incapaci di frequentare nuove lune.
Non sempre le Cattedrali si prestano alla preghiera o al fervore
di favori vivono i mendicanti davanti alle porte chiuse
impazzita la verità, cade nei fossati della smemoratezza
tristi lamenti sentiti dagli uomini per gli amori persi.
Sostenuti da molte pareti, anziani perdono l’amore
sbiadiscono i sogni disegnati sulla carta color dell’allegria
rozzi scarabocchi adornano paesaggi di affetto carenti
rimangono telefoni muti su cupi tavoli vuoti.
Nelle brocche, i fiori morti esplodono di malinconia
i portaritratti silenziosi, con sorrisi grigi
segnano di gesso ricordi nella purezza dei bambini
speranza addormentata nei molti angoli dei pontili.
Non esistono vincitori nel percorso della strada
indifferenti, belle attrici o seducenti meretrici
il fatto è che fosse poco profonde tutti accolgono nell’oscurità
muoiono le farfalle prima dell’aprirsi dei bozzoli.
Così muoiono le farfalle |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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