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Da Lui ella viene, poi che Egli la pensa;
’indi ella esiste, e, ‘Ei appare incontro, in via;
umile incede, e, nova, ancor s’indìa,
riconoscente, in Lui Memoria, accensa;
ella è sirvente, e onor, dal Re, dispensa;
ciascuna ancella sa, che Ei, seco, sia:
con lei, il bel Prince, con la prima pia,
le altre seguenti, gloria e luce densa.
E’ l’ "anno nono" di un perpetuo evo;
benignità, modesta e delicata;
bocciol coprenti assai, di Paradiso;
io, esempio umìle rimembrar ben devo,
ciascuna spera sia la prima, amata,
nessuna alma mira Lui, nel Viso...
...ai piè di lei, ciascuna suora, è grata. | |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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«Nel componimento di oggi, io rendo omaggio al Principe Giovanetto del Cielo, il Quale, in sembianze come di un Purissimo, eterno, "in anno nono", riceve ossequi interiori da una "coetanea" diafana, fede teologicamente femminile, modello nei chiostri mistici nelle sfere alte universali, Lui laudanti. Le ancelle onorano, a propria volta, lei, in gerarchia ineffabile e di catarsi sublime. Prospiciente alla "Chiesina di Dante", nel vicolo fiorentino, mi comparvero le su onorabili reminiscenze.» |
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