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Mi servono parole senza senso
per scrivere una lirica sublime,
ermetica, per mettere il lettore
in condizioni poi di commentare.
Coi termini di facile intuizione,
ovvero con dei versi razionali,
non si raggiunge il numero più alto
per ottenere multipli consensi.
Bisogna andare in cerca di parole
astruse, collegandole con altre
dall’enigmatico significato
per rendere il concetto aleatorio.
In questo modo il lettore esperto
si sente in grado di sfidar l’autore
nella ricerca della vera trama
che invero non risulta sviluppata.
Che strano, veramente io pensavo
di presentare testi elaborati
con metrica e con rime, per creare
la musicalità della lettura.
Invece è molto semplice disporre
dei termini difficili ed oscuri.
assimilarli come una miscela
per rende una lirica divina.
C’è sempre da imparare nella vita,
così con sette strofe senza senso,
ventotto versi sono già volati
composti in poco più di sei minuti,
però non so con quale risultato
considerando che non c’è un soggetto
elaborato con sublime cura
e tanto meno con soddisfazione! |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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«Ogni poeta possiede il proprio stile e le proprie linee guide quando si appresta a comporre una lirica, ognuno cerca di esporre le proprie idee mettendole al servizio dei lettori. La poesia a volte di presenta ermetica, sublime, classica, romantica, ribelle, erotica e via dicendo, ma al di fuori della trama che si può svolgere in maniera del tutto personale c’è anche lo stile, c’è chi serve della metrica chi di versi liberi senza impedimenti rigorosi delle rime, ecc. però bisogna riuscire a presentare al lettore, che può essere di mille identità, un’opera adeguata e soddisfacente.» |
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è vero e tu poeta ci sai sempre emozionare (Stefana Pieretti)
I tempi cambiano, caro Sergio! (Antonio Terracciano)
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