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Si chiama Gioventù quella Signora
che ci accompagna sino a quarant’anni
e poi si gira senza salutarci
lasciandoci lottare con gli affanni!
E’ una Signora alta, bella, bionda
e s’innamora sempre dei ragazzi
che sono imprevedibili, leggeri
e spesso si comportano da pazzi!
Da giovane mi stava sempre accanto,
mi sosteneva con la sua presenza
e mi faceva vivere tranquillo,
lasciandomi in totale indipendenza.
Quant’era bella, con quel suo sorriso
m’illuminava tutta la giornata,
non c’erano pensieri, né problemi,
la vita mi sembrava una ballata.
E mi trattava come fossi un figlio,
per me lei era una seconda mamma,
mi proteggeva pure la salute,
nel ricordarla ... il cuore mi si infiamma!
Il tempo spensierato con gli amici,
le donne che donavano l’amore,
all’università superbi voti ...,
il tutto con la gioia dentro il cuore.
E gli anni trascorrevano tranquilli
in casa dei miei vecchi genitori,
godevo dei piaceri della vita ...,
pian piano poi ... spuntarono i dolori!
La splendida Signora bella e bionda,
che mi rendeva sempre sorridente
e m’aiutava in mille circostanze,
pian piano è diventata irriverente ...
Non m’accompagna più personalmente
ed una volta arrivato al punto
in cui ho festeggiato i quarant’anni,
se n’è andata con mio disappunto!
Adesso devo camminar da solo,
lavoro da mattina sino a sera,
ho tanti impegni, sono soddisfatto,
però mi manca quell’età leggera
in cui vedevo il mondo tutto mio,
l’età vissuta senza aver pensieri,
felice, ricorrendo sogni d’oro...
ed ora invece i tempi son severi!
La bella gioventù è già passata,
sto camminando verso il mio futuro
composto dai problemi della vita
che affrontano ogni giorno qualche muro!
Beati quei bei tempi giovanili
in cui persino con le tasche vuote
pregavo che scendessero dal cielo
un fiume di preziose banconote!
I sogni, le speranze, le illusioni,
mi son rimasti solo nei ricordi,
la realtà è tutta un’altra cosa ...,
si vive sottomessi a degli accordi.
La gioventù, ovvero la Signora
che mi serviva sopra un piatto d’oro ...,
a quarant’anni m’ha lasciato solo
ed ora vivo con il mio lavoro.
Quant’era bello il tempo di una volta,
avevo tanti amori a non finire
e mi sentivo il solo uomo al mondo
felice di sognare e di stupire!
La gioventù è magica e grandiosa,
da tutti ricordata e preferita,
è il tempo delle mele e degli errori,
ma è l’età ... più bella della vita! |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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«Beata gioventù che non ritorna più! Frase fatta e consumata nel tempo sulla bocca di tutti coloro che arrivano a cinquant’anni e si voltano indietro a rimpiangere il tempo spensierato delle gite e degli amori volanti. La vita è fatta di adolescenza, di gioventù, di lavoro e di vecchiaia, oltre naturalmente alla famiglia, ai doveri personali e civili, ma la gioventù è una fase troppo importante per essere dimenticata.» |
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