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«La mia voleva essere un'esortazione verso le giovani ragazze e, con la gioiosità del dialetto, sottolineare che prima bisogna salvaguardare la salute e poi tutto il resto. Però, mi sembra che il messaggio non sia passato.» |
Inserita il 04/10/2010 |
Ar monno ce so' ssolo 'n po' de cose
che serveno come ll'aria pe' ccampa'
l'amore e 'r sesso so' le ppiù ffocose
ma 'n'antra bbona se sa, è dda magna'.
Tante perzone gireno golose
s'abboffeno nun je frega da 'ngrassa'
mentr'ar contrario quelle schizzinose
so' pelle e ossa n' ze ponno arimira'.
Le donne speciarmodo so' fissate
sempre ppiù ssecche come 'no stoppino
da quanno j' hanno detto emancipate.
Ma ll'omini de gusto sopraffino
le femmine le vonno arotonnate
da spaghi ar sugo e cacio pecorino! |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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«Tutta la diatriba che c'è stata per Miss Italia troppo secca, 190 centimetri di altezza per 50 chili di peso, ha riacceso la discussione sulla problematica dell'anoressia e delle mamme che spesso inducono le figlie " all'estremismo della linea ".
Questo sonetto vuole far sapere alle donne che esiste anche il mondo degli uomini a cui piacciono le forme.» |
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