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S’innalzano nel cielo
le grida disperate
di uomini e di donne
che invocano la pace.
C’è sempre gente in fuga
che cerca un nuovo mondo
per vivere tra i popoli
che odiano la guerra.
E’ questo un mondo insano
legato al dio denaro,
laddove i grandi ricchi
si sentono immortali.
I poveri, purtroppo,
da sempre in maggioranza,
aspettano la manna
che cada giù dal cielo.
La fame è sofferenza,
è il punto di confine
tra l’egoismo innato
ed il rispetto umano.
La forbice impazzita
s’allarga a dismisura
tra il povero ed il ricco,
perché non c’è rispetto.
E’ inutile sperare
che cambi qualchecosa,
perché la razza umana
non sa cos’è l’amore.
Nei secoli passati
la Storia ha tramandato
che c’erano i patrizi
e i miseri plebei ...
E’ stato rinnovato
quest’arido contrasto
che poi di volta in volta,
purtroppo, s’è ingrandito!
Così di giorno in giorno
vediamo tanta gente
che accumula ricchezze
per vivere tranquilla.
Nel mentre il meno abbiente
trascina la sua vita
per giorni, mesi ed anni
soffrendo in modo atroce!
Io vivo in questo mondo,
ma lo ritengo infame,
perché c’è troppa gente
che muore per la fame!
I Cinque continenti
non son tutti uguali,
c’è il Continente nero
ch’è sempre stato il crisi!
C’è l’Asia benestante
che vive di lavoro,
l’America sappiamo
che naviga nell’oro!
L’Europa è il Continente
di popoli fratelli,
ma in fatto di finanze
diventano ribelli.
Ognuno tira l’acqua
da sempre al suo mulino
al fin di allontanare
la mano del destino.
Così procede il mondo,
ricchezze a tutto spiano
...e tanta gente muore
in modo disumano! |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
La riproduzione, anche parziale, senza l'autorizzazione dell'Autore è punita con le sanzioni previste dagli art. 171 e 171-ter della suddetta Legge.
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«Siamo tutti fratelli, siamo tutti mortali, però ognuno difende il proprio orticello senza badare a chi soffre per la fame. Nel mondo ci sono popolazioni intere che vivono in una condizione disumana, senza acqua, senza cibo, senza le più elementari norme igieniche, la loro sopravvivenza è qualcosa di miracoloso che si ripete ogni giorno e nessuno fa nulla per migliorare la loro situazione che è diventata davvero drammatica. Le organizzazione sono limitate dalle spese eccessive, cercano di arrivare dovunque, ma il loro impegno non basta, serve l’aiuto di tutti. Ma nessuno muove un dito!» |
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Chissà se e quando si cambierà..., Sergio (Rita Stanzione)
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