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Stasera al cimitero s’è concluso
un altro funerale ed il defunto
ne la cappella propria è stato chiuso
con le corone sparse in ogni punto.
...In piena notte il tam- tam dei morti,
di salma in salma, è corso ad informare
l’arrivo, con suggerimenti accorti,
del noto personaggio singolare.
L’emerito defunto nella vita
aveva avuto cariche importanti
in seno alla politica sgradita
a tutti i cittadini riluttanti
ad ogni cosa che lui decretava.
Il popolo l’aveva sminuito
più volte, ma ogni volta ritornava
a la ribalta per il suo partito
che lo vedeva come un elemento
in grado di tenere sempre testa
a tutti con il suo temperamento
e contestava in toto ogni protesta.
Adesso è chiuso nella sua cappella
di marmo bianco tutto lavorato
con fantastici affreschi, molto bella,
un pregio pel defunto rinomato.
...
Nel buio della notte, all’improvviso
s’udirono le urla dei defunti,
qualcuno appena messo sull’avviso
gridava: “Finalmente ci hai raggiunti! ”
Un altro meno teso contestava
la sua arroganza ed il suo egoismo,
del popolo a lui non importava,
pensava al proprio stolto idealismo!
Un terzo, col veleno del rancore,
urlava: “Tu la vita l’hai goduta,
sei stato riverito a tutte l’ore ...,
ma la miseria non l’hai conosciuta!
Ed ora sei rinchiuso in quell’avello,
da solo e con il lusso tutto intorno,
neppure nella morte sei fratello!
I poveri non hanno un bel soggiorno
neppure nella bara al cimitero,
son sistemati dentro a dei ripiani
che chiamano fornetti, c’è davvero
da rivedere certi assetti umani
che sembrano in contrasto fra di loro,
perché la morte non ha gerarchie,
è piatta e non permette alcun decoro,
perciò cassiamo certe simpatie!
Al cimitero siamo tutti uguali,
non ci devono star disuguaglianze,
perché noi siamo tutti innaturali
per quello che concerne le speranze!
Perciò io mi ribello fortemente
a questa graduatoria di valori,
qui siamo tutti morti! Dissidente
son verso questi ignobili favori!
La colpa è di chi resta ancora in vita
che vuole render merito al congiunto,
è un’ingiustizia illecita, infinita,
va contestata punto dopo punto! ”
... ...
...Discesero sul cupo cimitero
il buio con silenzi spaventosi,
l’ambiente tornò mistico, severo,
i morti riposavano ... scontrosi.
In vita e in morte è sempre tutto uguale,
nei vivi e morti c’è la gelosia,
per l’imparzialità, è naturale,
che nasca qualche intensa antipatia! |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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«La mia è solo una fantasmagorica fantasia, ma chi mi può garantire che non ci sia qualcosa di vero in queste mi affermazione? Nessuno! Perché il mondo dei morti è un mondo a se stante, dove tutto è avvolto nel mistero più fitto, siamo dunque di fronte a qualcosa di imponderabile in cui non potremo mai accedere se non attraverso la porta della morte. I miei versi si sono allineati alla realtà quotidiana dove tutto è un continuo rimbalzare di contestazioni riguardo all’andamento delle gerarchie. Ovvero, tutto il mondo è paese.» |
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