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Pensi all’arca e a quali animali far passare il ponte
se di terra d’acqua o profondità celesti. Lui è radice
annodata al fusto dentro la tua stessa sete
è ramo che si districa dalle tue fronde
già salvo nella falla satura già a mutare forma
Pensi al cielo alla caduta libera delle foglie nella guazza
al vento vorace ladro di parole e vite strappate ai bordi
delle siepi ai balconi fioriti agli orti. Lui è carne legata
alla tua carne soffre e si rallegra delle tue sensazioni
Pensi alla botola in alto che chiude fuori il cielo
se tuona o scroscia quando sbotta una nube
Lui è dentro nella cripta a zittire paure
bacia occhi socchiusi ed apre un varco nel buio
Pensi ai sotterfugi per ingannare un tempo
senza sfumature e conti gl’istanti come giorni
Lui è eterno annidato nella tua mente
svela esplora scrive di promesse eterne
Pensi al diluvio a ciò che gli assomiglia
alla stiva piena al simile col simile
allo spiraglio – cristallo nella fenditura- che si vede appena
al silenzio dove tutto muove dall’alto e torna uguale
Lui è vivo è corda che vibra e suono... è sole è aria
E’ amore dopo la pioggia battente sui vetri e l’asfalto
il rigurgito straripante del fiume ed il fango
ed il pianto convulso ed oscuro del cielo
E’ amore che affaccia timoroso e sfiora la soglia
dopo le stille -che conti- a decrescere... a sminuire di suono... a finire |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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«Nell’arca si porta tutto ciò che si sceglie di salvare, l’Amore vive dentro di noi, e per questo è già salvo. - R. Sacchi -» |
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