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♦ Mario Bugli | |
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Questa è una poesia erotica: se può turbare la tua sensibilita o se non hai più di 18 anni dovresti evitare di leggerla.
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Ti terrei sempre
tra i fremiti della carne
dove mutano gli umori
e si ridefinisce la sete
e la fame si ciba di primizie
Come sigillo di ceralacca
a chiudere bordi
o sonnolento e stordito
ad annusare colori
dove la lingua dipinge
la sua liquida tela
Ti terrei costante
il tepore d’una carezza
percettibile appena
nel solletico lieve
che muove la siepe
e ti terrei nudo - nella mente -
una larva nel guscio
quando non basta
oltrepassare i ginocchi
per venirti nell’anima
e risalire per i fianchi
e scivolare tra i solchi
di arrendevoli dune
Ti terrei come si tiene
il cero nel candelabro
tra faville e colate
il fuoco e la brina
in questa notte che è buia
e in questo buio che è notte
e non accenna a finire |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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