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Ti sbatto dritto in Sardegna
urlavano alla burba gli ufficiali
se di sporco avea la tuta pregna
o si scordava i doveri personali:
la terra Sarda tenevan poco degna
di accogliere Baroni e Generali
e quella minaccia già c'insegna
ch'era poco apprezzata dai reali:
ridotta ad un posto di consegna
o ad un infimo stazzo per maiali.
Ora son quasi invertite
le svariatissime opinioni
e tante persone son censite
provenienti da tutte le nazioni
e da i luoghi rimangono rapite:
vengono per trovare soluzioni
alle avventure fallite:
altre sono in cerca di emozioni
e avran sorprese assai gradite:
vengono a godersi le stagioni
nell'isola dal clima mite:
arrivano giovani ed anziani
anche per curarsi la bronchite
e ci sarà invasione di africani.
Quando eravamo piccolini
ascoltavamo i nostri anziani
che affermavano senza mezzi fini
i disaggi di tanti paesani
che andavano lontano dai confini
sperando di rimanere sempre sani
per procacciare pan per i bambini:
la terra fu ingrata agli isolani
costretti ad emigrare poverini:
al ritorno trovavan volti strani
avevano con se franchi e fiorini
ma tanti calli avevano alle mani.
L'isola tanto cara agli stranieri
s'è adeguata a tanti cambiamenti
portando siti interni e costieri
fra i primi, di tutti i continenti:
ma sorgevan così problemi seri
con le brame dei soliti incoscienti
che vendendo la terra ai forestieri
causavano già tanti scontenti:
stipando i colli di cantieri
erigevan villette appariscenti
perfino dove osan gli sparvieri
devastando le bellezze più evidenti.
Si sopravvive ancor tutto sommato
ed accettar dobbiamo il risultato:
se pensiamo agli intrighi del passato
e a quante volte il suolo fu occupato
che perfino l'Etruria ha comandato
invadendo anche il più misero abitato:
diciamo che il peggio se n'è andato
ma tante ingiustizie ci ha lasciato
e viviamo in un mondo tanto astratto
da non veder chi causa tal misfatto.
Nel centro del bacino
con pregio strutturata
il sole la bacia ogni mattino
l'isola, da tutti tanto amata
creata dalle mani del divino:
e rendono l'aria profumata
i fiori, di quest'immenso giardino:
l'isola è tanto frequentata
dalla spiaggia di Stintino
aggirando la costa frastagliata
fino al rinomato Porto pino
dove un'usanza viene rimembrata
facendo ogni giorno lo spuntino
nella spiaggia affollata
dell'isola che affiora dal catino
al sole, di una terra incantata.
Chi preferisce le montagne
gode il più bel panorama
e può gustar castagne
e prosciutti di rinomata fama
lontano da truffe e da magagne:
ma l'ospite a tavola richiama
il sugo di ragù sulle lasagne
che tanti buongustai disfama.
Sei traboccante di sole
e di tramonti speciali:
del Gennargentu la possente mole
e del Limbàra le acque minerali
laddove vi sono strette gole
ed ampie grotte naturali:
vorrei dedicar belle parole
ai tanti siti ospitali
coi prati fioriti di viole
ed altri fiori tipici locali.
Voglio lodarti mane e sera
per il meraviglioso clima
e la stupenda eterna primavera:
il vento carezza fino in cima
i monti, di quest'isola austera
e di tanta bellezza fa la stima:
a volte, selvaggio come fiera
soffia, finché la furia non reprima
e se vien repentina la bufera
fiero, soffia ancor più di prima.
Potrei parlar di Te tutta la sera
per dire al turista sprovveduto
che l'isola è inesauribile miniera
d'aria pura e di sole, soprattutto:
e sia d'estate o sia di primavera
ogni giorno dell'anno va goduto
in montagna oppur sulla riviera
specie se il soggiorno va vissuto
con una bellissima straniera
morbida come un drappo di velluto. | |
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