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Non avanzare troppo fiducioso
nel recinto, dove il cane riposa:
insistere può essere rischioso
perché la bestia è maliziosa:
conviene fare i passi a ritroso
in ritirata silenziosa.
Il cane va preso con le molle
pure se ci giochi a porta palla
o quando scende giù dal colle
leggero come una farfalla:
ma se la gamba è molle
falle una carezza sulla spalla.
Il cane è l'amico più fedele
soltanto se lo tieni coccolato
e aggiungi un po' di miele
sul suo latte macchiato:
ma gli farai girare palle e fiele
se lo lasci isolato
e scappa, con la cagnetta infedele
correndo lontano, a perdifiato.
trova la selvaggina con sagacia
fiutando sui cespugli, senza sosta:
e se dai rovi stana una beccaccia
parte subito il colpo dalla posta:
poi ricomincia la caccia
e corre, salendo sulla costa.
Al gregge con fierezza sa badare
compresi gli agnelli appena nati:
se ancora tremolanti nell'andare
li spinge col muso, lungo i prati:
e non si lascia insidiare
neppur dai ladri più azzardati.
quant'è paziente il cane
che si fa vestire da buffone
di moda nelle piazze urbane:
riscuoterebbe grande ammirazione
se invece di far sulle pattane
pisciasse i piedi del padrone.
Il cane dorme poco, per natura
non perché dormire non gli piaccia:
ma il dovere lo chiama entro le mura
e non sopporta gli si rida in faccia
o il custode lo lasci senza cura
perché il ladro ha colmato la bisaccia.
Non lasciarlo rinchiuso
dentro un buio stanzone
così si sente escluso
dalla grande occasione
e storce forte il muso
ripensando al padrone.
Povero cane, come sei cambiato
mangiando il cibo alla sfiziosa:
dov'è finito l'osso rosicchiato
illusione ambiziosa
che leccavi affamato
la sua fibra gustosa.
A chi lo lascia in balcone
al gelo, o al sole che scotta
e sveglia tutto un rione
latrando a pancia vuota
per farsi sentire dal padrone
che al can, lesina la pagnotta.
Ora mi rivolgo a chi si bea
di possedere il cucciolo adorato
come che fosse stata sua l'idea
di fare un cane così ben formato:
quando lo porti a spasso in livrea
assicurati che abbia defecato
o lo ritrovi fatto in fricassea
dal tuo dirimpettaio, scocciato. | |
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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