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Tardiva ospite del mio cuore
che prudente a distanza ti tieni
quanto seduci le mie illusioni!
Su in tepori avvolgimi
prima che mi raggiunga
il gelo della tomba,
domani ancora regni
una dinastia di regi sogni
vieni e anima il mio spazio muto
riparami dal dolore di essere solo!
Sii approdo e isola lussureggiante
se il flutto me naufrago reclama
abbrevia un tragitto incerto
se verso te mi incammino
al bivio titubante poi
dimmi certo dove andare
traimi fuori dalla fila
di chi nulla attende!
Donami scorte di respiro
quando l'aria manca
e intorno tutto agonizza,
se nel buio pesto brancolo
facella fammi luce
brezza agitami ancora
prima che ogni speranza imbrunita
cada sul viale deserto della vita.
Destami se incubi sogno
al risveglio non gridi di terrore
accendi il mio sguardo
deluso da ripetuti inganni
e che dal tutto si allontana.
Renditi primo giorno
di un nuovo anno
salvacondotto e passe- partout
se non varco confini e porte blindate
non scricchiolino le mie ali
se in volo spinto a te mi porto;
vieni, traimi dalla nebbia folta
e distendimi in terso limpido
possiedimi nella speranza
che nel giorno ti cerca
fatti ragione e mantice
della mia fucina, pilastro
del bene che mi regge:
più trionfi il meglio
e bruci il peggio!
Da un balcone aperto
si allarghi la mia vista
per scorgere dove condurti
quando mestizia si asserraglia
in noi per somma di tristezze;
ritrovami se mi smarrisco
o una valanga mi travolge
se claudicante mi trascino
dammi il braccio e fatti appoggio
afferrami se scivolo
o nel vuoto inciampo;
flauto la tua voce mi incanti
fazzoletto asciuga le mie lacrime
sii rintocco che ridesta
e suadente mi attraversi
rosa madida di rugiada
che nella corte odorosa
al sole si dischiude e abbella
zampillo di gioia che disseta
folgore di passione che non brucia;
taglia e arretra le mie tenebre
e vivifichino le mie iridi offuscate:
infuria tempesta di dolcezze
dammi soprassalti di emozioni!
Ti applaudirà il cuore
quando con fiori giungerai
al sagrato degli amori caduti! | |
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