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Sfinita e vinta, la sabbia ti sfiora
Nelle ombre della sera
Mentre ti accarezzo, o cara.
Ecco il tuo ricordo s’insinua
Quando ormai lontano, tu rivivi in me
E il tuo pensiero mi è vicino.
La sabbia che ti toccò allora
é sabbia in fondo al mare
Spinta da quelle forze dell'amore
Dove mari e monti puoi sognare
Mentre tu cerchi questo cuore
Che non sa darti altro al tuo gioire.
Cara, non ti ricordi, più di allora
Quando con complice natura
La mia mano e la sabbia che ti sfiora
Stanca, vinta, ti ha modellato il corpo
Con la rena nelle ombre della sera.
Ora che sono qui triste e solo
Come un viaggiatore alla fermata
Nelle luci della sera.
Allungando il collo di chi ancora spera
Sognando ancora di te, e del tuo cuore
Aspettandoti sulla sabbia della sera
Orme confuse e sovrapposte sulla riva
Dove il nostro amore si alimentava
Sogni progetti giochi e fantasie sovrane
Al suono dolce e calmo delle pigre onde
Stanche di strapazzi forestieri
Subiti dalle orde di stranieri
E tu invece, che sei andata via
Senza rimorsi né pietà alcuna
Della mia ferita che non sana
Lontano da te è com’esser morto
Anche se d’amore...
Ma di quello vero
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