Ben coltivata posta in gioco, ghiotta
di giovanile preda assai piacente
ma, dopo immane impegno... ancor cilecca!...

Duro e deciso ei meditò vendetta
là, sull’istante morte decretando
con taglio netto a testa e in parte a tronco.

Il reo distese quindi su di un ceppo
sua fida scure, in alto man brandendo
pronto a colpir nel prefissato punto.

Vindice e giustizier piombava in basso,
ma nel precipitare armato l’arto
falliva nel troncar il vano orpello:

ché, come freccia, quando all’arco, incocca,
l’affar si ritraeva al calar d’ascia ...
che a vuoto conficcavasi nel ciocco.

E venne fida scure giù più volte
sul legno infissa e si salvò l’indegno
glissando in trasversal sul feral ceppo.

“Fellone e inetto, Ahi, fuggi a rigor giusto,
ma in grazia non sperare, è sol rimando
il fio mi pagherai domani!”disse.