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«Antonio Guarracino ha commentato e approfondito ottimamente il mio pensiero. Aggiungo che, siccome gli uomini assomigliano più spesso ai loro nonni che ai loro padri, la fine del Regno borbonico potrebbe essere vista anche come la vendetta attuata, sessant'anni dopo, dai "nipoti" del fior fiore dell'intellighenzia meridionale barbaramente uccisa dai Borboni nel 1799, dopo il fallimento della Repubblica. Se i Borboni fossero usciti già allora di scena, sarebbe stata tutta un'altra storia! Il molisano Vincenzo Cuoco, nel "Saggio storico sulla Rivoluzione di Napoli del 1799", era stato molto chiaro: "Per riunire sotto un colpo di occhio tutto il male che in Napoli ha prodotto la controrivoluzione, basterà fare il seguente calcolo: Ettore Carafa, Giovanni Riario, Giuliano Colonna, Serra, Torella, Caracciolo, Ferdinando e Mario Pignatelli di Strongoli, Pignatelli Vaglio, Pignatelli Marsico, son della prima nobiltà d'Italia; e venti altre famiglie nobili, al pari di queste, sono state quasiché distrutte. (...) La rivoluzione conta trenta in quaranta vescovi, altri venti in trenta magistrati (...), molti avvocati di primo ordine, ed infiniti uomini di lettere. (...) La professione medica pare sia stata presa di mira dalla persecuzione controrivoluzionaria. (...) Dopo di ciò, si calcoli il danno. La nazione potrà rimpiazzare gli uomini, ma non la coltura. Ed è forse esagerata l'espressione di esser essa retroceduta di due secoli? "» |
Inserita il 23/08/2017 |
E’ quella ferrovia Napoli- Portici
il simbolo, davvero troppo spesso,
di rivendicazione, in faccia ai Nordici,
di grandezza del Sud, ancora adesso.
Non si dice che fu solo un capriccio
del Re d’allora, che rivaleggiare
voleva coi suoi simili, un posticcio
mezzo per l’importanza sua affermare.
Appena fuori Napoli, finita
era modernità, e le province
erano escluse da una "progredita
civiltà" che peraltro non convince.
La vera civiltà se ne fuggì
quaranta anni prima: la Repubblica,
dopo solo sei mesi, mal finì,
per un’incomprensione vasta e pubblica.
Molto probabilmente, se essa fosse
durata un po’ di tempo ancora, Napoli
avrebbe fatto bene le sue mosse
per unir dell’Italia vari popoli.
Neoborbonici, quando voi vantate
del deserto le rare cattedrali,
non trascurate, non dimenticate
l’eccidio di quei Rivoluzionari! |
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