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Se dovessi negar quanto promesso
non desterei scalpore più di tanto
se tanti che cambiano di sesso
lo sfoggiano con grande vanto
da quando il gran progresso
avanzando col novello manto
tutto quanto a concesso
e consuetudini infranto:
ma se dovessi fare a lui processo
lo assolverei senza rimpianto.
Ma chi l'avrebbe immaginato
quando mietevo il grano con la falce
che l'avrebbero raccolto già spulato:
le case le abbellivan con la calce
ma rimaneva scarso il risultato:
oggi, pitturan con resina di salce.
Se ricordo i vecchi di una volta
quasi fossero scheletri viventi
compresa pure la persona colta
perché non v'era cibo per i denti:
oggi la situazione è capovolta
a favore degli esseri presenti.
Le liti, erano dure e cruenti
e con la morte finiva l'imboscata:
i vassalli del conte ivi presenti
ti rendevan la vita travagliata:
ora non vivi più di crucci e stenti
ma conduci una vita più spigliata.
Se un castigo veniva organizzato
non c'era verso ad ottoner lo sconto:
dovevi pagar caro il tuo peccato
e con dolore subivi quel confronto:
ora puoi vagare anche distratto
e rispondere puoi ad ogni affronto.
Si dice che gli avi erano saggi
e in tutti suscitavano rispetto
e si vedevan subito i vantaggi:
discernendo l'onesto dal sospetto
facean girare bene gli ingranaggi:
ma ora non ti senti più protetto.
Quando il fanciullo insolente
a un ordine si fosse rifiutato
non aveva scampo il miscredente
lo schiaffo gli arrivava difilato:
ora non puoi più farlo apertamente
perché ti fan finire disperato.
Se putacaso una figlia si ribella
non provarti a correggere la mira
ella preferirà morir zitella
piuttosto che pigliar chi non ammira:
prima dovea zittir la sua favella
e spegnere doveva la sua ira.
Quanti fatti mutati dal progresso
da quando pasteggiavi con patate:
ora nel ristorante fai l'ingresso
finché le brame tue vedi appagate:
sei sazio di tutto e molto spesso
non gusti le pietanze profumate
compreso il buon cappone lesso:
in tutte le epoche passate
questo non era mai successo
essendo molto scarse le portate.
L'evoluzione ha mutato tante cose:
girovagavi a piedi nel villaggio
e passando coglievi le mimose
per farne a Lei gradito omaggio:
ora pretendi macchine costose
e parli un altro linguaggio.
Non più cavalli a briglia sciolta
né il treno a vapore ha più richiesta
che quando sbuffava su una svolta
ti imbrattava il vestito della festa:
e il verduraio dalla mente incolta
tirava il carretto con la testa:
oggi tiran la gente alla rivolta
e non c'è più ritegno ma protesta.
Il contadino non aveva scampo
da mane a sera, il tempo non bastava
e tregua non aveva là sul campo
le messi erano pronte e si falciava:
ora porti il giubbotto con la lampo
e guidi al volante di una Brava.
L'inverno, era una sofferenza
si presentava duro di mattina:
scalzo sortivi a scuola, con urgenza
e per schivar le pozze con la brina
saltellare dovevi, con pazienza:
poi attendevi la bella maestrina
e in classe facevi la presenza
col freddo e pure senza merendina:
e se il babbo sapeva di un'assenza
finivi il pomeriggio alla latrina.
La scuola era una vecchia catapecchia
inaccogliente, buia e senza garanzia
e le mattine fredde, con la secchia
l'acqua portavo, per far la pulizia
a piedi nudi, sulla scuola vecchia
col rischio di far qualche pazzia:
la cartella griffata ora rispecchia
"Mulino bianco" - capricci della zia.
Erigevan castelli, addossati sui picchi
li chiamavano rocca, inaccessibili a tutti:
bastioni inespugnabili e castellani ricchi
mangiavan cacciagione e molti frutti:
sfruttavano di giorno gli alambicchi
e a sera erano alticci ed abbattuti:
la plebe, mangiava l'aglio a spicchi
e si umiliava coi padroni astuti.
Benvenuto progresso
anche se mi sembri un po' sconnesso
in compenso, hai migliorato il cesso:
tanti ci stanno molto appresso
e di farla con calma hanno scommesso
e qualcuno, troverà li il successo. | |
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