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Poesia pubblicata nello speciale 'Festa della mamma'
| Abbi cura di tua madre.
Abbine cura, quando è stanca e non lascia trapelare le sue fatiche.
Abbine cura,
quando le prime sbadatezze involontarie
iniziano a presentarsi lungo il suo cammino.
Tu che sei giovane,
sii il suo bastone per sorreggerla
il bastone per scacciar via il peso degli anni
e delle preoccupazioni.
Abbine cura,
quando senti il suo cuore ingrigirsi,
ma lei non dice
perché non è abituata.
Allora, tu non chiedere,
che con gli anni
lei ha imparato a sopportare e non mostrare,
e levarsi la corazza a volte può far male.
Regalale un gesto,
un po' di stupore.
Quella sensazione
sarà in grado di arrivare dritta al cuore,
e la vedrai fiorire.
Abbine sempre cura
e stalle affianco.
Perdona i suoi errori,
come lei ha perdonato i tuoi.
Poco importa
chi ne ha fatto di più o di meno.
Stalle sempre vicino.
Aiutala silenziosamente,
quando ti sembra che sia indifficoltà.
Ma fallo in punta di piedi,
perché in certi momenti
è un attimo sentirsi avvilite
è un attimo ferire l'orgoglio.
Potrebbe sentirsi inutile e "superata".
Allora,
tu sii un fermo sostegno,
ma allo stesso tempo sii morbido,
in modo da accogliere e smussare ogni spigolo,
da accogliere e attutire ogni piccola grande esplosione di nervi.
Cullala,
quando con gli anni una parte di lei tornerà bambina,
ma non farle mai mancare il sentirsi madre.
Sii madre e figlio allo stesso tempo.
Restituiscile ciò che ti è stato dato,
la vita stessa,
quella vita che ora lei sente averla sciupata e consumata.
Restituiscigliela
impreziosita da quel che tu hai potuto vivere,
con le mete e i traguardi che hai raggiunto,
con le prove che a tua volta hai superato.
La vita scorrerà da te a lei,
rendendole ciò di cui si è privata.
Allora,
perfino i più grandi dolori verranno riscattati,
perché non ci si è arresi e più forti si è tornati. |
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