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“Mi vuol portare a letto pure lei?
- rispose, in modo irriverente, Giada -
da stamattina ne ho contati sei,
mi fermano persino per la strada!
Voi uomini pensate solamente
a conquistar la donna per il sesso
e ne vedete il lato seducente,
ma il corpo è mio e non l’ho mai concesso! ”
Rimase male il povero ragazzo
che timido rispose: “Scusi tanto!
Mi sta mettendo proprio in imbarazzo,
mi sento offeso ed ho il cuore affranto!
Volevo solo entrare in confidenza
al fine di conoscersi e parlare,
ma vedo che ha totale diffidenza
negli uomini e li vuole allontanare!
Così facendo resterà zitella! ”
... E se ne andò alquanto amareggiato.
La giovane, intrattabile e non bella,
rimase con lo sguardo abbandonato,
e, poi, d’istinto, in preda ad un rimorso,
gli corse dietro e in breve gli fu a fianco,
ma per la troppa foga d’aver corso
mostrò il suo fiato grosso e il viso bianco.
Il giovane le disse compiaciuto:
“Rincorre tutti gli uomini per strada?
Si fida sempre d’ogni sconosciuto?”
Rispose lei: “Mi scusi, sono Giada,
se lei mi invita al bar le vengo dietro! ”
Sorrise e le rispose il giovanotto:
“Su, diamoci del tu, mi chiamo Pietro,
per consolarti, sono un poliziotto,
son qui in borghese, sto cercando casa,
t’ho vista e son rimasto fulminato! ”
A quella frase, lei si sentì invasa
da un senso d’emozione concitato
e disse, con un tono remissivo:
“Sto andando nell’ufficio di un notaio
per un colloquio, spero positivo,
perché mi trovo in mezzo ad un bel guaio!
Son laureata e son disoccupata,
l’affitto in arretrato da pagare ...,
...mi sembra un’occasione fortunata,
avrei una stanzetta da affittare ...!”
Con gli occhi dentro gli occhi i due ragazzi,
restarono così, pietrificati,
e, poi, d’un tratto, come veri pazzi,
scoppiarono a sorridere incantati ...!
...... ...
...La storia ha poi avuto un appendice
al centro d’una bella cittadina,
si son sposati, lei è assai felice ...,
è madre di una splendida bambina.
... Però ripensa spesso a quel momento
che lei inseguì il ragazzo con ardore,
sentiva un prepotente turbamento ...,
... perch’era quello ... “il treno dell’amore”!
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Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.
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«Spesso nella vita ci sono capitate occasioni d'oro che per un nonnulla ci siamo lasciati sfuggire, così è nell'amore, quando il destino ci assegna una persona e noi per un istinto sbagliato la rifiutiamo, col tempo ci accorgiamo che quella era la persona giusta, ma ormai è tardi per tornare indietro. Nell'amore bisogna riflettere bene prima di condannare una persona perché può essere quella definitiva per il futuro della nostra vita sentimentale.» |
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